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POLITICA LUCANA, CHE SARÀ? QUEL CHE SARÀ

L’intervento le previsioni dalla comunicazione alle scelte politiche di fine legislatura per Bardi&Co. Basta evocare i disastri del passato, per il cdx la prova dell’unità

LE NOSTRE PREVISIONI SULLA POLITICA LUCANA

Ci sono sempre tante emozioni nell’esordio di un nuovo anno, di un nuovo cammino. Proveremo ad essere più attenti, senza apparire di parte. Avendo come piccola missione quella di interpretare la politica e tutto ciò che gira nella vita pubblica della Basilicata. Abbiamo provato a fare previsioni. A capire scenari. Ad interpretare dinamiche evolutive sopratutto della politica regionale. Non vorremmo apparire troppo profetici ma la situazione conferma, incredibilmente, le nostre riflessioni.

IL MESSAGGIO AUDIO DI BARDI SULLA RIVOLUZIONE DELLE BOLLETTE

Il Generale Bardi affida ad un messaggio podcast gli auguri ai lucani. Non è un “dicitore” esperto ma comunica con sobrietà un “grandissimo” risultato. Si utilizziamo il superlativo. Paragonato alla schizofrenia pseudo ambientalista dei sinistri o la transizione energetica da salotto, il salto emotivo che produce la lettura della bolletta energetica in questo tempo e’ insuperabile. Non ammette argomenti e commenti critici o dubitativi. Si impone, direi, con semplicità. Qualche precedente storico pur praticato una quindicina di anni fa, minore è più cauto nell’impatto, fu sepolto. La discussione dei benaltristi, si scatenò come sempre sui temi del petrolio. Nero l’umore del tempo. Tutto difficile, oscuro. Dibattuto. Bardi ci racconta nell’audio l’eco europea della sua iniziativa, annuncia nella sostanza, contemporaneamente, la sua ricandidatura. Sorvola e risolve problemi di alleanze e di programmi in tre minuti di messaggio. Tre minuti, sì. Gli abitanti superstiti del campo largo in tre minuti non sono in condizione di decidere su quale sedia sedersi nella sala che ospiterebbe una defaticante ed improduttiva riunione da loro medesimi convocata.

LA COMUNICAZIONE DI BARDI, ALIANDRO, FANELLI E QUELLA DEL CENTRO-SINISTRA

Ma vediamo di più leggendo il sito della Regione Basilicata. Indovina nel suo piccolo un comunicato anche Aliandro sui fondi del petrolio. Diranno i super esperti piddini, poca cosa? Ma noi siamo certi che da Abriola e Paterno (e non solo) in assenza di altro crederanno ad Aliandro. Fanelli descrive, con modestia senza fanfara, la prossimità delle cure e la riorganizzazione del sistema territoriale della sanità.

CIFARELLI E LE STABILIZZAZIONI

In compenso leggiamo solo Cifarelli. Che tratta della stabilizzazione di decine di professionisti della sanità fra medici ed infermieri. Di questi tempi il solitario capogruppo del Pd dovrebbe sapere che parlare di “stabilizzazione” e’ una cosa enorme. A poco servono le accuse “riduzioniste” che si propongono. Non hanno alcun peso. Ma se dovessimo mettere in un quadro sinottico Cifarelli e il suo comunicato sul sito della Regione, con i post di Santarsiero e Lacorazza sul congresso (mortale?) del Pd, e magari gli “allenamenti” social di Pittella, Braia, Polese, De Filippo, Margiotta, poi i Verdi. Poi i riservisti del disordine. Poi i socialisti ecc… E dall’altro lato la modesta comunicazione di inizio anno di Bardi, Fanelli e Aliandro quale sarebbe l’effetto? La risposta è facilissima. Da un lato il dibattuto, involuto, un conturbante casino. Dall’altro a volte l’inesperienza, a volte la semplificazione. Ma alberga una percentuale di buon senso che si impone ad occhio nudo.

UN CONSIGLIO AL GENERALE BARDI: UN VIAGGIO LUNGO DI ASCOLTO NELLA BASILICATA

Se volessimo consigliare Bardi ed i suoi consiglieri regionali, l’ultimo cemento che servirebbe per soppiantare le anime morte del campo largo e’ proprio quello di un lungo viaggio sui territori lucani. Non c’è più bisogno di evocare il passato, Presidente. Andrei in giro. Con un format aperto. Invitando tutte e tutti. Dalla valle del Sarmento al Serrapotamo, dal Senisese al Lagonegrese. Dalla media all’alta Val d’Agri. Al Potentino al Melfese, al Bradano al Materano o al Metapontino. Insieme. Corali. Giunta e consiglieri. A raccontare di questi anni durissimi. Di guerra e pandemia. Dando il senso di unità. Lasciando al frastuono endogeno i campi larghi morti alternativi. Dicendo: noi siamo qui non abbiamo diplomi alti e patenti di politica. Ma proviamo a fare con il gas e con l’acqua. E con altro. Senza litigare. Senza sfide muscolari interne. Con misura e toni pacati. Un punto decisivo del programma nei prossimi mesi sentendo i lucani e’ proprio questo. Non vogliono più sentire parlare una politica chiassosa. Abbassi i toni Generale. La gente sente e capisce ed i lucani al rumore di certe “discoteche” preferiscono altri convivi.

Di Fausto Devoti

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