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CANOSA, LE SUGGESTIONI DEL PRESEPE VIVENTE

Oltre 150 figuranti danno vita a una rappresentazione realistica degli eventi accaduti oltre duemila anni fa in Palestina

I centurioni, le guardie a cavallo, le popolane, le botteghe, i pastori e gli animali, gli artigiani al lavoro, i re magi: un percorso a ritroso nella storia, attraverso la suggestione di grotte scavate nel tufo, resti di una civiltà che ancora oggi restituisce reperti e memorie. E al centro del percorso eccola lì, la capanna illuminata dalla stella cometa, Giuseppe e Maria col piccolo Gesù, il placido bue e il vivace asinello.

Il Presepe vivente allestito a Canosa di Puglia sembra un parente stretto di quegli ambienti, di quelle scene e di quel clima che gli storici del cristianesimo hanno tramandato da oltre duemila anni.

La rappresentazione della Natività a Canosa è datata 1994, per iniziativa degli aderenti all’Azione Cattolica della parrocchia Maria Santissima del Rosario. Fra edizioni sempre più ricche e interruzioni volontarie o forzate (come l’ultima, a causa del Covid), le edizioni sono già 17. Nel frattempo, è nato un Comitato che si occupa degli allestimenti di un’area di circa 12 mila metri quadrati e della ricerca dei figuranti, che mediamente sfiorano le 150 unità.

Il Presepe Vivente è allestito in zona Costantinopoli, vicino al Palazzetto dello Sport di Canosa di Puglia ed è possibile visitarlo ancora oggi, domani e il 6, il 7 e l’8 gennaio prossimi.

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