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CDX STABILE Q.B. CSX ALLA JULIENNE

L’intervento di Fausto Devoti

LA STABILITÀ POLITICA E LE PRESIDENZE DELLE COMMISSIONI

Una stabilità politica senza grandi lodi è quello che cerca il Presidente Bardi. In effetti la nomina dei presidenti delle commissioni consiliari in Regione si può interpretare come la conferma di un clima, a tratti anche piatto, ma sicuramente indirizzato verso future vittorie degli attuali assetti. Capiamo perché.

LA LEGA DI PEPE E LA FORZA DELLA DESTRA IN VAL D’AGRI: IL CASO ALIANDRO

La Lega dell’era Pepe ritrova stabilità e coesione. Aliandro non è un super eroe ma consolida in una porzione del territorio lucano consenso e presenza. Dopo la festa del 25 settembre fatta a sinistra, diciamo così, l’area di influenza di Nuario da Paterno ritorna più saldamente nelle mani del centro destra. Il Pd ad ora è in ombra da quelle parti, i centristi Italovivi presenti giocano partite sofisticate fra cultura e futuro. Si veda il caso del sindaco di Moliterno. Gli “azionisti” di Pittella sono in caduta libera, pochi i risultati anche elettorali. A Marsicovetere Zipparri annovera solo numeri negativi. Respirano con l’ossigeno le altre forze sinistre da quelle parti. L’eco modesta ma comunque senza alternative dei Cicala da Viggiano, di Aliandro da Paterno e di una combattiva schiera di referenti di Fratelli d’Italia fanno anche di questo territorio, dopo il Metapontino, facile preda del centro destra. La Valle dell’Agri sarà loro.

LA SILEO, QUARTO E BRAIA

La buona Dina Sileo si struttura più responsabilmente a fianco di Bardi, mentre la conferma di Quarto stabilizza ulteriormente il quadro. Per molti aspetti favorire il “comunicazionista” Braia alla seconda commissione è la prova del vento che spira a Via Verrastro. Citazioni e confusioni di comunicati a parte l’interpretazione è: le destre si stabilizzano e i campi larghi restano sempre delle stesse dimensioni. Nessun passo in avanti: Italia viva era ed Italia viva è. Alla presidenza della commissione bilancio. Si immagina che i “pentammaccati” in regione siano stati spettatori del tutto. E il Pd? Boh!

LA FRANA DI MARATEA FRA AMENDOLA, PITTELLA E POLESE

Ma a guardare con occhio attento la comunicazione dei sinistri il termometro della temperatura misura la divisione, dissimulata ma evidente, tutti i giorni. La frana di Maratea è un piccolo significativo esempio. Amendola porta a casa un modesto risultato, qui la destra travolta dalla prima dinamica parlamentare di una legge di bilancio si rivela ingenua. Ma comunque un sussurro arriva con l’emendamento del Commissario Pd lucano. Pittella fa un comunicato ed elogia Enzo non citando altri, Polese racconta di una “straordinaria” iniziativa di Ettore Rosato, sulla stessa questione. Ma Ettore non è alleato di Carlo (Calenda)?E Mario (Polese) non è il miglior amico di Marcello? Come fa ad infilarsi fra di loro Enzo (il napoletano)? Questo piccolo episodio raccontato nei comunicati stampa dei protagonisti è la prova di come nei campi larghi lucani la situazione fra e nelle forze politiche è alla julienne. Si divide. Sminuzzata, polverizzata a breve. Quindi anche un passaggio tra il noioso e il procedurale come il cambio delle presidenze delle commissioni dimostra che l’assestamento minimo vitale a destra si realizza.

LA STABILITÀ MODESTA DELLE DESTRE E LE GRANDI DIVISIONI DELLA SINISTRA

All’altro lato si cristallizzano le precedenti divisioni ed in più si profilano ombre divaricanti nei futuri organigramma. Il resto lo farà il dibattito sui congressi Pd, la relazione fra Azione ed Italia viva, il purismo etico dei 5s, la protervia dei social manager dei sinistri, i “riservisti del disordine” sempre all’opera. Medinlucania, Summa, Chiorazzo, Macchia, Vaccaro etc. Poi Benedetto, poi e poi mille altri nomi. Atomi di dissensi pronti ad esplodere. Assetti improbabili e consumate immagini di gruppi indigeribili a tutti. Anche un quadro in bianco e nero, a tratti piatto, a volte in- competente come la Sileo, Aliandro e Quarto, con la conferma di Braia, si rivela il più attrattivo. Il più vincente. IL 2023:

L’ANNO DI BARDI

L’anno finisce senza passioni e senza luci folgoranti. La Basilicata appartata e riservata si prepara a consegnare il suo destino ad un uomo con un passato politico in costruzione. Ma solido al punto giusto per rassicurarli. E tenerli lontani dal rumore assordante ed indecifrabile che sale dall’altro schieramento.

Di Fausto Devoti

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