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SARA SALINI E IL FANTASY CHE RACCONTA IL TUMORE

Un libro che, in chiave metaforica, racconta la malattia dell’autrice

Se sono i libri a permetterci di viaggiare con la fantasia, ancor di più lo sono i contenuti che racchiudono in sé la costanza e l’impegno dell’autore. Ci si può chiedere, con semplicità, se sia il libro a cambiare la vita del lettore o se sia l’autore a vivere un’esperienza unica.
È certamente il caso di Sara Salini, autrice del fantasy Il Risveglio dell’Amazzone; un libro dai personaggi fittizi, dalla travolgente carica emotiva e che conserva in seno la metafora di un percorso di vita.
 
La trama diviene dunque uno strumento, un contenuto atto a raccontare il percorso che Sara ha dovuto sostenere a causa della malattia: un tumore al seno, quanto basta per mettere in ginocchio una persona; un’operazione che ha causato proprio la sua asportazione.
Uno dei “fili rossi” del libro è certamente la paura, un concetto che l’autrice conosce bene e che racconta attraverso una trama, certo, eroica, ma carica di tensione emotiva. Il percorso di Sara è stato difatti complesso, diramato tra terapia e autoconsapevolezza, che l’hanno accompagnata sia prima che dopo l’operazione. 
 
La volontà, il sentore di voler riprendere in mano la propria vita, l’hanno contraddistinta sino alla decisione di scrivere il suo libro, mentre combatteva nel tira e molla dei propri demoni; un percorso che ha portato Sara a comprendere le ragioni per cui, a suo dire, “non abbiamo veramente la cognizione della parola paura”. 
 
Il libro, uscito lo scorso anno, è tutt’ora disponibile su Amazon. Contenuto più che consigliato, non solo agli amanti del genere, ma a chi vorrà godere di un esempio di tenacia.
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