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LEGAMBIENTE A FAVORE DEL PROGETTO OFFSHORE MOLISE

Nel 2007 si espresse a favore della realizzazione di quello che poteva essere il primo impianto eolico offshore in mare

L’associazione ambientalista invita la politica regionale ad evitare di cavalcare la sindrome nimby come fatto negli anni scorsi, quando il Molise si oppose alla realizzazione di quello che poteva essere il primo impianto eolico marino nel Mediterraneo. “Legambiente già nel 2007 si espresse a favore della realizzazione di quello che poteva essere il primo impianto eolico offshore nel mar Mediterraneo, e già da allora si levarono le alzate di scudi degli amministratori locali che ipotizzarono i possibili danni arrecati al turismo e alla pesca in caso di realizzazione dell’impianto – fa sapere l’associazione -. Nel mentre la crisi del settore della pesca è lampante e sotto gli occhi di tutti, mentre per quanto riguarda il turismo abbiamo già avuto modo di commentare la folle idea di cementificare la costa di Montenero di Bisaccia con il progetto South Beach. È ora di recuperare il tempo perso. L’eolico offshore con il suo potenziale installabile rappresenta non solo un’opportunità di innovazione e sviluppo per l’Italia, ma anche un contributo fondamentale alla lotta contro l’emergenza climatica e un presidio di biodiversità. I parchi eolici a mare, infatti, possono diventare luoghi di ripopolamento per molte specie marine”.
Per il Presidente di Legambiente Molise Andrea De Marco: “Nessun impianto è perfetto, ma insieme, attraverso processi pubblici di partecipazione e ascolto con i territori, è possibile trovare la strada per raggiungere gli obiettivi climatici ma anche per offrire opportunità di innovazione e sviluppo sostenibile chiudendo definitivamente centrali inquinanti come quelle molisane a fonti fossili. Il Molise vive nella falsa convinzione di essere autonoma dal punto di vista energetico grazie ai numerosi impianti eolici presenti nell’entroterra. Cosa vera in parte. È vero che il Molise produce più energia di quanto consuma, ma questo grazie alla presenza delle centrali turbogas che da sole producono circa 2/3 dell’intera energia prodotta in regione. Pochi però tengono in considerazione che nei prossimi anni bisognerà elettrificare i nostri sistemi di trasporto, sia pubblici che privati, ad oggi totalmente dipendenti dalle fonti fossili. Quindi ben venga la novità che porta con sé questo progetto, ossia la Hydrogen Valley e l’idea di rendere il trasporto pubblico su gomma carbon free”

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