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BUCALETTO, TELESCA: «NEMMENO PER FINE MANDATO I CITTADINI VEDRANNO LA POSA DELLA PRIMA PIETRA»

Il consigliere al Comune di Potenza torna sull’Interrogazione presentata in Assise e che oggi si chiede cosa sia stato fatto «di concreto da quest’Amministrazione»

È notizia ormai nota il progetto d’avvio – almeno sulla carta – dei lavori di riqualificazione di Bucaletto, il quartiere di Potenza più comunemente conosciuto come “La Cittadella” sorta all’indomani del terremoto dell’80. Le strutture prefabbricate in legno e cemento, non più valutate come idonee a garantire la qualità dell’abitare, lasceranno presto spazio ad oltre 100 alloggi sociali, 10 locali commerciali, 50 unità abitative mono e bifamiliari e un impianto di teleriscaldamento che sfrutterà l’energia prodotta dal vicino polo siderurgico ed un mercato coperto per la filiera corta. Si tratta di ben 22 milioni di euro che verranno investiti, di cui 7 milioni messi a disposizione dai fondi europei e 15 milioni finanziati grazie al Pnrr. Il Comune di Potenza sarà il soggetto attuatore, così come stabilito – lo scorso giugno – a conclusione di un Tavolo tra Amministrazione comunale, regionale ed Ater, inizialmente individuata come gestore ma che, a causa di una carenza di personale amministrativo, ha «ritenuto necessario concentrarsi sulla gestione ordinaria delle proprie attività collegate al patrimonio edilizio, nonché su altri interventi di cui è già titolare». E in virtù di tali motivazioni – espresse dall’Ater all’epoca – pare sia stata scelta condivisa delle Amministrazioni comunali e regionali, all’indomani del Tavolo, insieme con l’Ente di trasferirne la titolarità progettuale «per preservare i finanziamenti europei» nonché «per procedere più speditamente con le attività relative all’intervento». Ma è proprio su tale questione nonché sul fattivo passaggio di gestione, che ha esposto i propri dubbi il consigliere comunale di centrosinistra Vincenzo Telesca.
Consigliere, durante l’ultima Assise comunale, mediante un’Interrogazione, lei ha nuovamente sollevato la questione riguardante l’intervento, ad oggi sospeso, di realizzazione di 5 palazzi nell’area Bucaletto. Ci spieghi nel dettaglio.
«La richiesta avanzata, ormai dallo scorso giugno, è elementare. Premesso che con Delibera di Consiglio Comunale n.57 del 19 aprile 2019 nell’ambito ITI Potenza è stata approvata la Modifica del Documento Strategico e gli schemi di Accordo Attuativo relativamente alla scheda n.34, con la quale il Consiglio comunale ha stabilito di realizzare di 5 palazzi in zona Bucaletto, ho interrogato il primo cittadino, in primis, nonché il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Michele Napoli sulle motivazioni che hanno indotto i soggetti sottoscrittori dell’Accordo attuativo ad operare tale modifica. Quali siano i termini di modifica dell’Accordo attuativo, sottoscritto oramai in data 22 maggio 2019 e le modalità di reperimento dei fondi Ater non più parte dell’intervento».
Quello a cui allude è il precedente accordo che l’Amministrazione comunale aveva sottoscritto per la costruzione dei 5 fabbricati, per 70 alloggi complessivi e 10 locali nel rione di Bucaletto, per un costo totale dell’operazione che sarebbe ammontato suppergiù ad 8 milioni di euro:7 milioni a valere sul Po- Fesr Basilicata 2014-2020 ed 1 milione di risorse proprie dell’Ater di Potenza. Esatto?
«Sì. E lascio notare che all’epoca era stato individuato come soggetto attuatore dell’intervento l’Ente Ater di Potenza e che l’Amministrazione ha assegnato l’area funzionale alla realizzazione degli alloggi nel quartiere di Bucaletto. Ma, va considerato anche che, a distanza di ben tre anni. Gli alloggi non sono stati ancora realizzati e stimato che tale decisione comporterà la necessità di rivedere tutto il percorso amministrativo svolto fino ad oggi, di rivedere le fonti di finanziamento ed infine comporterà un dilatarsi dei tempi di realizzazione dell’intervento, tali da mettere a rischio il finanziamento ottenuto ed il programma di sgombero dei settori di Bucaletto». Alta questione da non sottovalutare è che nel lungo iter burocratico susseguitosi in questi anni, questo milione di euro finanziato dall’Ater è ora aumentato fino a 3 milioni e mezzo perché, nel frattempo, ci sono stati gli evidenti rincari del materiale edile. Una questione altamente dibattutta: l’Ater incaricata delle costruzione, edifica con i soldi della Città di Potenza e il Comune ne chiede gli oneri di Urbanizzazione. E fatto sta che tali rincari gli ha dovuti pagare».
Dunque, in questa lunga trattazione che prosegue dal 2019, lei ha evidenziato una forte diatriba da parte del Comune.
«Di fatto, invece di trovare una sorta di unione e interlocuzione costruttiva con l’Ater, tra Piano attuativo e rettifiche da effettuare, il Comune non è mai arrivato a una concreta definizione della possibilità di partire, ma visto che tali opere avevano un’evidente scadenza di realizzazione, con quei termini l’Ater stessa si è resa conto dell’impossibilità di proseguire nelle opere. Da qui la scelta da parte del Comune di Potenza di eliminare l’Ente come soggetto attuatore e di farsi direttamente carico dell’opera. Tant’è, ad oggi, la Giunta Guarente oltre a non rispondere delle motivazioni, in primis, del mancato avvio dei lavori non pare aver avviato alcuna programmazione – da ripresentare – nonché le azioni che prevede di mettere in campo per scongiurare la perdita di risorse economiche già programmate, per avviare nel breve tempo possibile la realizzazione degli alloggi senza che ciò comprometta l’azione di sgombero dei settori ancora occupati nel quartiere, visto che tale ritardo determinerà la necessità di implementare il fondo dei fitti destinati agli abitanti di Bucaletto».
Come ha già anticipato, lo scorso 13 dicembre lei ha sollevato l’Interrogazione presentata 6 mesi prima. Da allora cos’è cambiato?
«Nulla. Solo altro tempo perso, senza aver nel mentre rimodulato il Progetto e modificato l’Accordo attuativo, né tanto meno trasferito i fondi – i 7 milioni di euro- che sono ancora nelle casse dell’Ater e di cui, quindi, il Comune non può beneficiarne. Tutto è rimasto fermo senza aver fatto alcunché. Anche lo stesso trasferimento dei terreni in cui si devono effettuare gli interventi da avanzare al Comune sono, di fatto, ancora in capo all’Ater. Di tutte queste criticità, la cosa più grave è che neppure la Progettazione esecutiva, ad oggi, il Comune di Potenza ce l’ha ed è da rifare punto e a capo, comportando ovviamente il procrastinare degli interventi. Sebbene, con il trasferimento dei Fondi (Poc) anche i termini sono cambiati, scalando al 2026, neppure quella data è da considerarsi fattibile visto tutto l’iter a cui il Comune deve ancora provvedere senza considerare l’esecuzione delle opere e 5 palazzi non si costruiscono poi in una notte».
Dal Giunta comunale hanno spesso tacciato l’opposizione di usare anche questa questione per fare campagna elettorale. Cosa risponde in merito?
«Quello che noi stiamo cercando di portare a conoscenza è semplicemente l’oggettività dei fatti. Chi, invece, ha dimostrato l’incoerenza tra quello che ha promesso in campagna elettorale, anche agli stessi residenti di Bucaletto, sono loro, i quali continuano a divincolarsi dalle responsabilità e a procrastinare risoluzioni. E per come stanno gestendo, ad oggi, già solo tutta questa parte amministrativa i cittadini non vedranno probabilmente neanche a fine consiliatura – e probabilmente per la metà della prossima – la posa di una prima pietra. Mi sembra, quindi, ovvio è che chi stia approfittando dei proclami e prendendo in giro i potentini, tra alibi ed esitazioni, sia questa Amministrazione che continua a non dare risposte concrete neppure a chi aveva fatto delle promesse in campagna elettorale».

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