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UNIVERSITY BASKET POTENZA, RINUNCIA A GIOCARE «PER ETICA E RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE»

La dirigenza dopo il focolaio Covid nella squadra decide di non disputare la gara: «Due punti persi per queste motivazioni sono da considerarsi esempio di valori sportivi»

La Sporteams University Basket Potenza ha preso senza dubbio una scelta non semplice. Scendere in campo o rispondere ai valori etici che la società ha sempre coltivato? Dopo aver verificato la possibilità o meno di rinviare la gara – la dirigenza della società ha comunicato che «Non essendo possibile accordare da parte della Federazione Italiana Pallacanestro il rinvio d’ufficio, in quanto non sono più in vigore i protocolli per il Covid-19, salvo diversa indicazione di una nuova data concordata con la società ospitante per l’eventuale recupero della gara, abbiamo scelto di rinunciare a giocare la gara e comunicare le motivazioni formalmente perché siano portare all’attenzione dei competenti organi». «La conoscenza di un focolaio covid – hanno spiegato – e la constazione di positività di un rilevante numero di componenti il team, la convivenza e il contatto diretto, obbligano, al netto della percezione del ‘liberi tutti’, ad un principio di rispetto della salute pubblica, della persona, della libertà degli altri. Inoltre si semplifica anche in termini di responsabilità, quanto la norma vigente impone. Isolamento fiduciario, mascherina obbligatoria per gli stretti contatti e ancor più per quello diretti. Quindi avremmo dovuto giocare con la mascherina in campo, con la parte di team, ad oggi solo con sintomi apparentemente influenzali ma non dispensabili da sintomatologia covid se non nelle prossime 48 ore, a patto che gli stessi risultavano negativi al tampone. In nome di voler cercare di non perdere la gara in campo oltre che favorire una situazione di potenziali ‘untori’ tra giocatori e staff, abbiamo scelto di non giocare la partita. Eticamente abbiamo la coscienza a posto. Gli organi competenti valuteranno se accordare disposizioni diverse, ma due punti persi per queste motivazioni sono, a nostro parere, da considerare esempio di valori sportivi. Ci dispiace che siano state fatte illazioni e anche delle riflessioni fuori luogo, in quanto la vigente normativa pone obbligo ai contatti stretti di indossare la mascherina e questo valeva per tutti i tesserati essendosi allenati insieme prima della positività rilevata nel focolaio, ancor più tra quelli conviventi. La nostra sportività e la nostra lealtà ed etica sempre in prima linea. Oltre la logica dei due punti. Ci dispiace molto dover anche dettagliare con questo comunicato una evidenza che ci appare solo di buon senso, ancor prima che di obbligo, giusta causa».

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