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«CONOSCERE LE POTENZIALITÀ DEL TERRITORIO PER PUNTARE A CREARE LA CITTÀ DEL FUTURO»

L’amministrazione di Calvello in visita al Cova per una «esperienza interessante e costruttiva»

L’Amministrazione comunale di Calvello, guidata dal Sindaco Anna Cantisani, si è recata nei giorni scorsi in visita alle attività oil e non oil del Cova di Viggiano. Fitto il programma, dall’accoglienza e briefing di presentazione presso Casa Padula alle visite al “Centro Olio Val d’Agri” e alla centrale operativa, Pozzo Monte Alpi 5, centro di monitoraggio ambientale, Energy Valley e Agrivanda. «L’esperienza è stata interessante e costruttiva, condivisibile, in futuro, con la comunità» ha dichiarato a latere della visita il Primo cittadino di Calvello, alla quale abbiamo rivolto alcune domande: Che tipo di esperienza potrebbe essere per i cittadini? «Essendoci la possibilità di aprire la struttura al territorio è nostro intento far cogliere questa opportunità alla comunità, scuole comprese, perché è giusto che si conosca direttamente, si esperisca quello che si immagina solo e si guarda da lontano anche con sospetto».
Da chi è stato organizzato l’incontro? «È stata volontà dell’Amministrazione comunale di Calvello stabilire contatti per visitare il Cova, essendo questa una realtà che incide in maniera importante sul nostro territorio e per il contributo non da poco che si dà all’estrazione petrolifera e per il flusso economico che ne deriva e per l’attenzione che comporta da parte di noi amministratori in termini di salute del cittadino e di tutela ambientale. Eravamo anche incuriositi dalle attività non oil proposte e da come queste potessero conciliarsi con quelle estrattive».
Cosa avete visitato nel dettaglio? «La visita è stata organizzata secondo tappe precise, che ci hanno permesso di renderci conto, non solo concretamente, ma anche con informazioni chiare e precise, di spazi, strutture, strumenti e controlli ambientali collegati all’estrazione petrolifera. Casa Padula è stato punto di ritrovo e di partenza per il briefing per presentarci le cautele da osservare e come è organizzato il centro oli con tutti gli spazi legati alla produzione. Quindi abbiamo avuto modo di osservare da vicino la centrale operativa e come avviene il monitoraggio legato alla sicurezza del funzionamento del sistema produttivo, un monitoraggio soggetto a continua osservazione. Testimonianza della fase estrattiva e degli strumenti usati è stato il pozzo monte Alpi 5. Poi è stata la volta di Energy Valley, un progetto che recupera dal territorio le colture tradizionali e sperimenta innovazioni tecnologiche, guardando alla sostenibilità. Di particolare interesse è l’Agrivanda, con la coltivazione di lavanda, zafferano, rosa damascena; dove si lavora per la produzione del miele e si effettua il biomonitoraggio con le api; dove si sperimenta l’agricoltura verticale e smart».
Quali riflessioni ha suscitato in lei? «Toccare da vicino questa realtà e stato per noi amministratori di grande interesse, ci ha offerto importanti spunti su cui riflettere e prospettive di sviluppo da riportare sul territorio. Le attività oil, ormai presenti, possono conciliarsi con quelle non oil. L’energy valley e agrivanda suggeriscono di puntare su modelli produttivi smart e green, guardando all’efficientamento energetico e alla sostenibilità. L’innovazione tecnologica, la ricerca e la sperimentazione sono essenziali per creare dinamiche di crescita complessiva dei contesti territoriali e degli individui. La formazione è imprescindibile per creare professionisti in grado di cogliere le sfide di un mondo che si evolve velocemente e che guarda alla sostenibilità. L’agricoltura, nella sua dimensione 4.0, può offrire opportunità di ricambio generazionale e sviluppare auto-imprenditorialità».
Questa visita in quale prospettiva va vista? «Dobbiamo investire sui nostri giovani, stimolandone idee e creatività, perché intercettino le innovazioni e le riportino sul territorio. Il nostro mandato già puntava sulla creazione di una “città del futuro” smart e green e su innovazioni di prodotto e di processo in agricoltura attraverso i giovani. L’esperienza ci ha dimostrato che non solo è possibile, ma è la strategia vincente».

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