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MELFI CONSIGLIO COMUNALE: QUESTE LE DECISIONI

Sui tre punti in discussione scelte le strategie di intervento

L’ultimo consiglio comunale, ha focalizzato la sua attenzione su tre punti all’ordine del giorno. Esaminiamoli uno per uno

Cava di Monte Grugname: La società Costantinopoli si è rivolta al Tar contro la decisione di annullare l’autorizzazione a procedere per la costruzione della Cava. In parole povere, partita ancora aperta e tutto ancora da decidere. Conosciamo bene i verdetti contradditori della Giustizia, può succedere tutto ed il contrario di tutto, ma particolare tutt’altro che trascurabile, il consiglio comunale ha deciso di fare fronte comune e di lottare tutti insieme. Uniti.  Maggioranza e minoranza, nuovi e vecchi amministratori, tutti dalla stessa parte. Spieghiamolo per l’ennesima volta, se c’è ne fosse ancora bisogno. Su questo fronte non si registrano prese di posizioni diverse dal No alla Cava .  Tutte le parti in causa sono a favore della tutela paesaggistica del luogo. Nessuno escluso. Ed allora che si eviti la strumentalizzazione spicciola e la corsa ad assegnarsi una paternità che non esiste. L’iter dell’autorizzazione alla cava partì con la giunta Valvano, compresa la vendita del tratturo alla famiglia Rabasco, la giunta Maglione ha ereditato il problema e lo ha affrontato dal primo momento con serietà e dedizione, carte alla mano, rifacendosi sempre ai verdetti della Regione che ha negato di fatto l’autorizzazione. Ed anche nell’ambito dell’ultimo consiglio comunale, la posizione univoca di maggioranza e minoranza è emersa chiaramente. Quindi Paladini out

Crisi economica e sociale: La minoranza ha chiesto lumi riguardo interventi da compiere per lenire la crisi economica in atto. Sono di fatto due i versanti su cui il comune di Melfi è chiamato ad intervenire. Uno legato inevitabilmente al polo industriale, l’altro più strettamente cittadino. Relativamente all’area industriale il comune di Melfi non può che partecipare, come sta facendo attivamente, ai tavoli di concertazione regionali e nazionali, d’altronde FCA è un colosso mondiale comandato dai francesi. Il destino di San Nicola di Melfi, si decide ahinoi sopra le teste comunali.  Sul versante più cittadino è stato deciso che nel contesto del prossimo bilancio comunale verranno sicuramente inseriti aiuti alle piccole e medie imprese ed alle famiglie. Quindi non prima del 2023.

Ospedale di Melfi e rete territoriale socio-sanitaria: Sempre la minoranza ha chiesto lumi riguardo la distribuzione delle case di comunità e di alcuni distretti sanitari che saranno dislocati sul territorio. In questa distribuzione non c’è Melfi. Nella sua relazione il sindaco Maglione ha ben spiegato la situazione. Ricordiamo che presso le case comunità saranno curate patologie minori. Nasceranno a Lavello a Rionero, per fare esempi di paesi del circondario. La strategia melfitana ha invece puntato sul potenziamento dell’ospedale San Giovanni di Dio. Non a caso entro fine anno verranno inaugurati i nuovi padiglioni, con nuove sale operatori, nuovi innovativi ed avveniristici macchinari. Insomma si è deciso di puntare su un Ospedale più moderno, più efficiente, più grande, con più dipendenti, più al passo con i tempi,  in grado di soddisfare in maniera migliore e più precisa le esigenza dell’utenza. Partendo dal presupposto che un Ospedale di una cittadina di 18.000 abitanti, non possa avere tutto e per tutte le patologie, ma che a livello, di pronto soccorso, sale operatorie, neonatologia e chirurgia, ad esempio, possa prestare le cure necessarie e più idonee per il paziente. Una scelta condivisibile

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