ALTRO CHE TRASPARENZA SUL CORONAVIRUS
TACCO&SPILLO
Ricordate la raccolta di fondi Scacco Matto al Coronavirus che l’ufficio stampa per conto della Regione Basilicata aveva promosso per raggranellare i denari, almeno quelli dei lucani più generosi a farsi sotto con le donazioni per contrastare l’emergenza pandemica? E ricordate quante volte s’è chiesto di pubblicare la rendicontazione di quanto è stato raccolto e di come è stato speso? Ora come suo solito la Regione, nonostante la rassegna di chiacchiere sulla trasparenza, s’è di colpo ammutolita manco fosse stata toccata fin all’osso delle sue mancanze e dal canto suo il capo ufficio stampa Massimo Calenda ha pensato bene di riparare nella sua Napoli, magari col presentimento che per cronaca boccaccesca sarebbe finito nel mirino della Procura di Potenza e così l’ANAC ha inviato finalmente un “richiamo sostenuto” a mettersi in regola entro il 31 dicembre, prima di procedere con le relative sanzioni, per violazione della disposizione di legge. Eppure a dirla tutta l’etica pubblica così tanto sbandierata dai patrioti del centrodestra nella loro polemica piccina contro la sinistra dovrebbe contemperare anche il dovere alla trasparenza anziché la propensione comoda all’inerzia. Scrive Fabrizio Caramagna:“La trasparenza non prevede sconti perché indossa ferite”.