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BILANCIO REGIONE: PARIFICA CON ECCEZIONI

Rendiconto 2021 nomine dg, spese personale, costi in aumento e controlli assenti. Sanità, allarmante il buco della mobilità passiva: meno 51 milioni di euro

Bilancio generale della Regione Basilicata relativo all’esercizio 2021: la Corte dei Conti regionale ha deciso la parificazione parziale, sulla base e nei limiti delle risultanze istruttorie, alla luce degli esiti del contraddittorio espletato, ovvero ha pronunciato la parifica del Rendiconto generale nelle sue componenti del conto del bilancio e del conto del patrimonio, ma con specifiche eccezioni di capitoli e poste, nella misura in cui sono stati riscontrati come difformi rispetto alle prescrizioni ed ai principi dell’ordinamento giuscontabile, con effetti riflessi sul risultato di amministra- zione e sui correlati saldi. Inoltre, non è stata parificata la parte accantonata e vincolata del risultato di amministrazione, nella misura in cui sono state riscontrate come non conformi ai citati principi giuscontabili. Nel mirino della magistratura contabile lucana, tra le altre cose, le spese del personale. Per esempio, una delle eccezioni alla Parifica riguarda il trattamento accessorio del personale dirigenziale, nella parte in cui riporta economie di competenza per oltre 967 mila euro. La sentenza è stata pronunciata ieri, a Potenza, dal presidente della Sezione di controllo, Giuseppe Tagliamonte, al termine delle relazioni del consigliere Rocco Lotito, del referendario Lorenzo Gattoni e della memoria del Procuratore regionale, Vittorio Raeli. Proprio il Procuratore Raeli ha evidenziato come l’esito delle risposte trasmesse dalla Regione nell’ambito dell’iter istruttorio sui rilievi formulati e sui quesiti posti, in più di un caso, «le informazioni e i dati fomiti sono risultati incompleti ed o lacunosi». Come esempi rappresentativi, citata l’istruttoria in relazione alla trasmissione dei dati concernenti i contributi ed i trasferimenti in favore degli Organismi facenti parte del “Gruppo Regione Basilicata”, con riferimento ai dati trasmessi “a geometria variabile” da Acquedotto Lucano Spa, «stigmatizzandosi “la scarsa attenzione degli Uffici regionali nel fornire riscontri puntuaIi” che “mina l’attendibilità e la credibilità degli stessi” dati».

DIFFICOLTÀ NEL PROGRAMMARE

Evidenziata l’«assenza di una corretta programmazione economico-finanziaria», del resto il Defr 2021-2023 è stato approvato dalla Giunta regionale con nove mesi di ritardo rispetto alla tempistica prescritta dalla normativa vigente. Sul punto, Raeli ha precisato che la Procura regionale non può esercitare alcuna azione erariale, ma «rimane la responsabilità della Regio- ne sul piano politico-istituzionale».

RESIDUI E STRATAGEMMI CONTABILI: LUCI E OMBRE

Sul fronte dei residui, registrato un miglioramento della percentuale sulla riscossione dei residui attivi, pari al 47,50%, a fronte del 30,29% de1l’esercizio 2020 e del 38,64% dell’esercizio 2019. Di converso, un forte peggioramento dei dati sulla riscossione dei residui di cui al titolo III, in sintesi le entrate extratributarie, che hanno presentato una percentuale pari a1 3,63% rispetto al 47,79% dell’esercizio del 2020 e al 34,35% dell’esercizio 2019. Peggioramento anche relativamente alla percentuale dei pagamenti sui residui passivi riaccertati, pari al 48,58% a fronte del 51,28% dell’esercizio 2020. Come aggiunto dal Magi- strato relatore Lotito, la situazione «è indicativa di una forte difficoltà nella gestione delle riscossioni relative alle entrate di par- te corrente e capitale che, se non corretta, potrebbe condurre l’Ente a crisi di liquidità». Al contrario, per i servizi per conto terzi, i maggiori residui passivi incrementano la cassa ma «rappresentano un debito verso lo Stato, essendo, per la maggior parte, anticipazioni sanitarie da restituire». Dall’analisi delle singole voci del prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione del rendiconto della Giunta regionale, si osserva che lo stesso, ante vincoli, come spiegato da Lotito, ammonta a 552,03 milioni di euro ed è coperto per il 73,97% dal fondo cassa, mentre per la restante parte è coperto dai residui attivi. Pertanto, sottraendo a tale importo i vincoli e gli accantonamenti, si ottiene un risultato negativo di 47,95 milioni di euro, che costituisce il disavanzo da ripianare. Altra problematica riscontrata nell’ultima parifica, e cioè la sopravvalutazione dei risultati di amministrazione nella parte in cui non contabilizzano gli oneri relativi ad obbligazioni passive giuridicamente perfezionate, nell’esercizio di esigibilità dell’obbligazioni stesse, ha interessato «pienamente» anche l’esercizio 2021: si è riscontrato che la Regione non ha impegnato nell’esercizio di competenza la complessiva somma di 41,24 milioni di euro «procurandosi, in conseguenza di tale mancato impegno, un inopinato allargamento della capacità di spesa di carattere discrezionale». Sul fronte residui attivi e passati, la Regione ancora non ha risolto l’allineamento a seguito della definizione dei rapporti di debito-credito con Enti locali e Università. Ad ogni modo, in generale, l’esposizione debitoria della Regione, in conclusione, si attesta, al 31 dicembre 2021, su 287,96 milioni di euro. La struttura del debito regionale a quella data «è caratterizzata da una prevalenza di tassi fissi (88,06% del totale), in netto incremento rispetto alle analoghe percentuali rilevate negli esercizi precedenti». Riguardo, infine, alla gestione patrimoniale dell’esercizio finanziario 2021, il saldo di chiusura tra il totale delle attività e delle passività evidenzia un patrimonio netto di 753,33 milioni di euro.

CONTENZIOSI E DEBITI FUORI BILANCIO: CRITICITÀ

Uno degli specifici approfondimenti istruttori ha riguardato la destinazione delle economie di impegno del Fondo pluriennale vincolato all’interno del risultato di amministrazione, «verificando se avessero migliorato la parte vincolata o quella libera». Purtroppo la situazione rilevata ha sollevato «diverse perplessità». Anche per l’esercizio 2021, inoltre, «è stata confermata la prassi dell’Ente di non procedere al tempestivo riconoscimento dei debiti fuori bilancio» secondo i termini prescritti dalla normativa vigente. Per esempio è emerso che la Regione ha adottato variazioni al bilancio di previsione incrementando le risorse sul capitolo “Oneri derivanti da contenziosi giudiziari e pignoramenti”, ponendo poi in liquidazione le spese derivanti da sentenza senza procedere al tempestivo riconoscimento dei debiti fuori bilancio. «Tale omissione – ha spiegato il Magistrato Lotito – manifesta una grave disfunzione di carattere organizzativo che determina il pagamento di ulteriori oneri rispetto a quanto previsto nel titolo giudiziale, con inutile aggravio degli esborsi complessivamente a carico del bilancio regionale, che vengono così maggiorati degli importi degli interessi e delle spese della procedura esecutiva». La sottostima del fondo contenzioso, inoltre, rappresenta «una criticità strutturale del sistema di gestione della parte accantonata del bilancio dell’Ente». La Regione non solo non provvede all’analisi dell’alea di soccombenza senza quantificare la stima dei relativi oneri, mancando una precisa ricognizione», ma neanche sa chi sia «il soggetto deputato a fornire le informazioni». Tali criticità non risultano risolte né concretamente avviate a soluzione e, risultano, peraltro, aggravate dal fatto che la disamina del fondo cassa giacente presso il tesoriere continua ad evidenziare un trend costante dei pignoramenti, che nel 2021 ammontano a 4,12 milioni di euro e nel 2022 risultano più che raddoppiati, «ascendendo al considerevole importo di 9,73 milioni di euro». Anche l’importo del Fondo crediti di dubbia esigibilità, «non è apparso congruo» Il Procuratore regionale Raeli ricordando come in occasione della precedente Parifica sostenne «il tempo é scaduto!», ha concluso l’«impietosa disamina» della gestione Regione, aggiungendo alla chiosa citata, «È giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità».

Ferdinando Moliterni

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