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PRATI DI TIVO, CHIESTO IL SEQUESTRO DEGLI IMPIANTI

Il gestore si rivolge al tribunale per bloccare la vendita e ottenere un risarcimento

L’ennesimo ricorso giudiziario del gestore scaduto Marco Finori, che chiede il sequestro di tutti i beni della Gran Sasso Teramano, ferma ancora la vendita degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva. Prosegue a colpi di ricorsi giudiziari l’annosa vicenda, è stato notificato alla Gst, durante l’assemblea dei soci, il ricorso civile al tribunale di Teramo con il quale il gestore scaduto chiede il sequestro di tutti i beni della società. Nel ricorso inoltre viene chiesto di dichiarare nullo il bando di vendita degli impianti e chiesta la condanna al risarcimento del danno patrimoniale ed extra-patrimonale «patito in ragione dell’accertato inadempimento del contratto di gestione e della mancata vendita al prezzo di 900mila euro oltre gli interessi legali».

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