IL NAUFRAGIO DEL CAMPO LARGO
Ennesimo giorno di gran baccano sottotraccia del centrosinistra: il loop continua
PERRINO E LEGGIERI PERSI NEL FIUME BASENTO
Ci siamo svegliati con una memorabile citazione toponomastica a firma di un noto duo di “competenti”: Perrino e Leggieri, “pentammaccati” della Regione Basilicata. I migliori dalle nostre parti sono alloggiati in queste formazioni politiche! Si sentono all’ultimo giro e devono alzare i toni. Le “pietre del Basento”. Fanno proprio questo riferimento. Sanno, quelle pietre, del “disastroso corso” ci dice il “duo” “Gianni e Gianni” della maggioranza che sostiene Bardi. Hanno preso a prestito un fiume prestigioso: il più lungo della Basilicata, il più lungo tra i fiumi italiani che sfocia nello storico luogo di transito che è lo Ionio. Embe’! Si deve stare alti nelle cose della politica. Una volta erano indirizzati dall’elevato ora i pentammaccati lucani vanno raminghi e disorientati. La mozione di sfiducia che sta nel titolo del loro confuso comunicato e’ un inutile esercizio di parole. Acqua fresca gettata nel fiume delle vacuità. Appunto. Evanescente e senza esiti. Diciamo che lo sanno tutti gli umani abitanti della nostra terra.
I GIORNI BUI DELLA PROVINCIA DI POTENZA
Ma Gianni e Gianni fanno il coro al dibattito che abbiamo ascoltato nel consiglio provinciale. Giorni protagonisti nel Palazzo della Provincia che aveva perso glorie e funzioni. È uno “slargo” della politica lucana o una ridotta? La Provincia storica amministrazione, luogo della rinascita dei sinistri lucani? Secondo Piero Appennino che è prodigo di post a favore di Giordano, si. Anche in questo caso il nome di un fiume. Eh si la toponomastica ha un senso… Appare, invece, la Provincia un angolo di fatterelli raccontati male, convenzioni a tizio e Caio noti cognomi della politichetta lucana… Piccoli fatti di assistenza territoriale partendo dal comune di Vietri. Insomma non sentiamo, anche se facciamo silenzio, pulsare quel respiro formidabile di novità e di trasformazione. Ma forse è presto. Dice qualcuno. Faranno in tempo ad abbassare i toni. La cautela prevarrà? Non crediamo. Italia viva appare responsabile in questa fase. Capiremo che cova sotto la cenere del più grande partito italiano come apologeticamente ci ricorda Scocuzza a fianco a Braia e Polese. Mentre Ferrone nella stessa pagina di Cronache lancia a sinistra la palla.
IL BACCANO QUOTIDIANO DEL CAMPO LARGO
Dopo la discesa in Terra lucana di Speranza non si può più stare in silenzio. Bisogna arare il campo. Largo o stretto che sia. Non vorremmo apparire di parte ma nel campo dei professionisti della politica, quelli a sinistra, basta aprire i giornali e rendersi conto che clima c’è. Il novanta per cento della comunicazione di costoro e inviluppata a casette loro. Si citano, si scontrano a volte sconfinano nella piccola diffamazione. Uno deve spiegare all’altro quale rotta prendere. Poi c’è il merito, il programma la visione e l’orizzonte. Poi ci sono i territori, gli amministratori, il popolo, la gente, le persone. Un baccano assordante di argomenti. Tutti al proprio interno. Non si riesce a sentire altro. La Provincia è la Provincia. La Regione è la Regione. I partiti del campo largo sono i partiti! Un sequela noiosa di attività intramoenia che non suscitano il più piccolo interesse. Basta non accedere a questi dibattiti. Mantenersi lontano. Evitarli. Questo il modo migliore per conquistare la maggioranza dei lucani. Un piano di comunicazione sobrio ed intelligente che Bardi e non solo lui, vediamo, sta intraprendendo.
Di Fausto Devoti