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UNIBAS, IL NODO COMPETITIVITÀ

L’approfondimento di Livia Graziano

Terminati gli studi della scuola secondaria di II grado, per la maggior parte dei giovani lucani che intendono proseguire gli studi universitari è tempo di scegliere una città al di fuori della Basilicata, considerato che più del 50% dei neodiplomati sceglie città come Milano, Roma, Bologna, Torino o Pisa. Gli aspetti che influiscono nella scelta dell’Università più adatta alle proprie aspirazioni sono molteplici. Fattore importante è senza dubbio la prestigiosità dell’ateneo legata, magari alla presenza di insegnanti di fama, così come la presenza di corsi e specializzazioni in grado di assicurare un percorso formativo di eccellenza. Altro aspetto alla base della scelta universitaria è, certamente, la valutazione circa le offerte di lavoro e le opportunità che la città può offrire. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è il costo che i giovani studenti e le loro famiglie devono sostenere per il raggiungimento della laurea: dal costo della retta universitaria a quello dei libri di testo, piuttosto che a quello degli affitti qualora lo studente sia un fuori sede. Ed è così che fra le mete più gettonate troviamo Milano e Bologna che possono contare su Atenei pubblici e privati ai primi posti delle classifiche di qualità e che possono contare su un sistema economico e di relazioni in grado di offrire importanti possibilità di lavoro. La capitale d’Italia, Roma, può contare sul prestigio dovuto, evidentemente, alla sua storia ed alle bellezze, uniche del mondo per cui, grazie agli Studi Classici e di Storia Antica, La Sapienza ha conquistato per due anni consecutivi un’ottima posizione in una delle più note classifiche universitarie al mondo, la QS World University Rankings, che prende in esame discipline dei vari dipartimenti delle principali università mondiali. L’Ateneo romano è risultato primo in classifica già nel 2018 per scendere di una posizione nel 2019, secondo solo all’Università di Oxford. In tale scenario le piccole Università di provincia sono costrette a competere su altri fronti, specializzando la loro offerta, piuttosto che offrendo servizi su misura per gli studenti, soprattutto per i fuorisede. Uno dei fattori che gioca a favore delle piccole Università è senza dubbio il minor costo della vita. Si pensi, ad esempio, che la spesa media mensile di uno studente fuorisede a Roma è di circa 900- 1.200 euro, compreso l’affitto qualora si opti per una stanza singola il cui costo si aggira su circa 500-600 euro. Ben più bassi i costi nelle piccole città quali ad esempio Pescara, Pavia o la stessa Potenza dove per una stanza il costo si aggira sui 200-300 euro. Ma il fattore costo non può essere l’unico fattore su cui dovranno puntare i piccoli atenei per essere attrattivi. Ben altri i fattori che sono alla base delle scelte degli studenti; elementi che il Censis, annualmente, riepiloga nel report sulla classifica delle migliori Università italiane e che vede l’Unibas, l’Università degli Studi della Basilicata, classificarsi soltanto al 6° posto sulle 9 Università più piccole d’Italia. La classifica del Censis divide i vari atenei in base alla grandezza, e l’Unibas, che rientra nella categoria dei “piccoli atenei” si classifica prima delle Università di Teramo, del Sannio e del Molise ma dietro quelle di Camerino, Macerata, Reggio Calabria, Cassino e Truscia. Il futuro dell’Unibas si gioca, innanzitutto, sul potenziamento dei servizi offerti quali, ad esempio: residenze a disposizione degli studenti ad un costo calmierato e determinato in base all’Isee, piuttosto che agevolazioni per l’acquisto di libri o per i pasti delle mense universitarie. Ma è soprattutto sulla didattica che si misura la concorrenzialità di un Ateneo, per cui andrebbe rafforzata la presenza di docenti prestigiosi e la previsione di corsi di studio all’avanguardia, stimolanti ed in grado di fornire nuove opportunità lavorative. Ultimo, ma non meno importante, è sicuramente la capacità di stringere relazioni e canali che permettano ai neolaureati di interfacciarsi con il mondo del lavoro. Certo l’arretratezza economica della nostra regione costituisce un ostacolo difficile da superare ma questo non può costituire un alibi anzi dovrebbe diventare uno stimolo affinché da un lato le aziende possano scovare presso l’Unibas collaboratori preparati, necessari per lo sviluppo delle proprie attività, mentre dall’altro i giovani laureati possono scegliere l’azienda migliore dove poter coltivare le proprie aspirazioni, senza dover necessariamente essere costretti a spostarsi fuori regione.

Di Livia Graziano

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