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CONFARTIGIANATO: INCERTEZZA PER IL 2023

Nonostante segnali di resilienza nelle micro, piccole-medie imprese lucane l’anno che verrà è dai dati preoccupanti

“Nel comparto artigiano e nelle micro, piccole e medie imprese (PMI) l’anno che sta per chiudersi registra alcuni significativi segnali di resilienza delle imprese e l’ingesso in ‘recessione tecnica’. Le prospettive per il 2023, condizionato dall’evoluzione della guerra in Ucraina e dalla dinamica dei prezzi dell’energia, sono sempre più incerte. A preoccupare è soprattutto l’apparato produttivo ed occupazionale del Sud e della Basilicata” È questo quanto dichiarato da Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale di Confartigianato.

I margini di manovra delle politiche economiche nazionali per fronteggiare le conseguenze drammatiche della crisi energetica in corso appaiono ristretti. Con un elevato debito pubblico, la Commissione europea raccomanda all’Italia politiche fiscali prudenti.

Superata, auspicabilmente presto, la crisi energetica, nella prospettiva di più lungo periodo vanno programmati interventi per la riduzione strutturale della pressione fiscale sui fattori produttivi – come evidenziato da Confartigianato – la riqualificazione della spesa pubblica e il sostegno della domanda per investimenti, penalizzata dalla stretta monetaria: nel 2023 è previsto un aumento degli investimenti dell’1,9%, in deciso rallentamento rispetto al +9,5% registrato quest’anno.

“Serve – evidenzia Gentile – un piano fiscale di legislatura, opportunamente intrecciato con il piano delle riforme, per guardare oltre all’emergenza e sostenere i processi di crescita”.

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