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CARCERE MELFI, LA POLIZIA PENITENZIARIA SEQUESTRA 300 GR DI DROGA RIPOSTA IN PACCHETTI DI SIGARETTE

Plauso agli agenti dal Sindacato di categoria: «Eventi critici sempre più in crescita. Si dia maggiore attenzione a questi fenomeni»

«Nel carcere di Melfi il personale di polizia penitenziaria ha rinvenuto del fumo in panette nel perimetro esterno, contenuto in diversi pacchetti di sigarette, probabilmente per eludere i controlli da parte del personale», a dichiararlo è Vito Coviello, Segretario Locale della Uilpa Polizia Penitenziaria che continua «un risultato non scontato stante la cronica carenza di organico che non inibisce affatto la vigilanza e i controlli da parte dei baschi azzurri». L’attività investigativa coordinata dal Comandante del Reparto, finalizzata al contrasto dell’ingresso di sostanze stupefacenti nell’istituto penitenziario di Melfi, fenomeno sempre più in crescita in tutti gli istituti della penisola, ha portato al sequestro di 300gr di droga verosimilmente marijuana, grazie al costante lavoro eseguito da alcune unità di Polizia Penitenziaria che da mesi monitoravano dei movimenti anomali nei pressi della cinta muraria. La droga lanciata dall’esterno, doveva raggiungere sicuramente il cortile interno passeggio detenuti, situato in prossimità del muro di cinta proprio sul lato in cui sono stati rinvenuti gli involucri. Un meritato plauso dal segretario locale della Uilpa Polizia Penitenziaria è rivolto al reparto di Polizia Penitenziaria per aver dimostrato ancora una volta, professionalità ed ottime capacità operative e investigative. E arriva anche un plauso del SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) a tutti i Baschi Azzurri della Casa Circondariale di Melfi. Il Segretario Regionale del SAPPe della Basilicata Saverio Brienza, torna a parlare ancora una volta di introduzioni illecite in ambiti penitenziari e invita «il D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) a dare un segnale di maggiore attenzione al fenomeno di introduzione di telefonini e droga all’interno degli Istituti Penitenziari lucani ed in particolare alla Casa Circondariale di Melfi, che ricordiamo ospita detenuti ad Alta Sicurezza anche di elevato spessore criminale». «Un fenomeno, continua Brienza, sempre in crescita, soprattutto con l’utilizzo dei droni da parte della criminalità organizzata, al fine di eludere i tradizionali controlli manuali da parte del personale di Polizia Penitenziaria nei confronti di chi fa accesso nelle carceri per le ragioni più svariate. La criminalità risulta essere sempre più organizzata ed economicamente attiva, mentre gli apparati dello Stato devono fare sempre i conti con i continui tagli alle risorse, come quelli praticati anche nella legge di stabilità, dove il Provvedimento in questione prevede un taglio di svariati milioni di euro anche nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria, con probabili ripercussioni sulla sicurezza degli Istituti Penitenziari italiani». «La sicurezza nelle nostre carceri, conclude Saverio Brienza, si può garantire solo attraverso provvedimenti concreti, investendo in strumentazione tecnologica e aumento di organico della Polizia Penitenziaria, anche per scongiurare le continue aggressioni da parte dei detenuti nei confronti del personale, che troppo spesso si trova a dover gestire tali eventi a mani nude e senza strumenti di difesa. Auspichiamo che l’amministrazione penitenziaria provveda a dare una risposta importante alle criticità della Casa Circondariale di Melfi, assicurando da subito una integrazione straordinaria nell’organico di Polizia Penitenziaria».

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