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EROSIONE COSTIERA DEL METAPONTINO BE LO «SCANDALOSO TAGLIO DEI FONDI»

L’ex sindaco di Scanzano Jonico Ripoli sul definanziamento dell’intervento da oltre 7 milioni di euro per località “Terzo Madonna”

Frane e erosione costiera, i due volti del dissesto idrogeologico lucano. L’ex sindaco del commissariato comune di Scanzano Jonico, Raffaello Ripoli, al grido di «la comunità deve sapere», ha dedicato un lungo post social su quello che ha definito lo «scandaloso taglio dei fondi antierosione in località “Terzo Madonna”». Lo spunto dell’attacco di Ripoli l’ha fornito l’atto di Giunta regionale del 2 dicembre scorso con cui «viene “definanziato”, fra gli altri, l’intervento previsto (e finanziato, nell’anno 2017 – Amministrazione Ripoli) per 7 milioni e 580 mila euro di “Mitigazione Fenomeno Erosione Costiera del Metapontino”, da effettuarsi sulla spiaggia in Località Terzo Madonna di Scanzano Jonico». «La Giunta regionale, dunque – ha proseguito l’ex sindaco, toglie i soldi a Scanzano, destinandoli ad altri interventi, per lo più nel potentino, per riqualificazione complessi sportivi, strade rurali, efficientamento energetico, parcheggi sotterranei e via discorrendo, che nulla hanno a che vedere con il dissesto idrogeologico, tema tanto grave ed attuale in questi giorni… sic!, e consuma ai danni della Comunità di Scanzano Jonico un atto grave che palesa, peraltro, l’inconsistenza assoluta dei nostri rappresentanti istituzionali i quali, sulle questioni serie, sono completamente assenti ed impalpabili». A Ripoli, la motivazione addotta, è apparsa «davvero assurda». Il riferimento è al richiamato Decreto legislativo dell’aprile dell’anno scorso, così come convertito dalla Legge numero 87 del successivo giugno, che «dispone che, per gli interventi finanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, il termine ultimo per l’assunzione delle Obbligazioni Giuridicamente Vincolanti (Ogv) sia il 31 dicembre 2022 e che la mancata assunzione dell’obbligazione nel termine previsto dalla normativa determina la revoca, da parte dello Stato, delle risorse assegnate». «Sicché – ha rimarcato Ripoli – la Regione ha pensato bene, attraverso l’Autorità responsabile del Psc Basilicata, in collaborazione con gli uffici regionali responsabili, al fine di scongiurare tale eventualità, di effettuare, a partire dal mese di gennaio 2022, una ricognizione dello stato di attuazione degli interventi, identificando quelli caratterizzati da un alto rischio in relazione all’assunzione dell’Ogv entro il suddetto termine del 31 dicembre 2022, convocando, per la riprogrammazione, in data 19 luglio 2022, un incontro con i sindaci dei 131 Comuni della Basilicata, l’Anci e i rappresentanti delle Province di Potenza e Matera, quindi le massime autorità istituzionali locali sapevano perfettamente ciò che stava accadendo, incontro nel corso del quale emergeva e veniva ribadito, tra l’altro, che la riprogrammazione delle risorse disponibili sarebbe stata orientata verso progetti/interventi di immediata cantierabilità, per assicurare il conseguimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante entro il termine del 31 dicembre 2022». In sintesi, gli interventi progettati, pronti e cantierabili, hanno avuto priorità. «L’assurdità – ha lamentato Ripoli – consiste nel fatto che il finanziamento per la mitigazione erosione in località Terzo Madonna risale al lontano anno 2017 e ciò significa che nei successivi cinque anni la Regione Basilicata, ergo gli uffici preposti, nonostante sopralluoghi e promesse, fatte anche pubblicamente sulla stampa, di effettuare studi per la migliore progettazione e realizzazione dell’intervento in questione, hanno, volutamente?, letteralmente “dormito” non riuscendo a tirar fuori uno “straccio” di progetto per l’utilizzo di quei fondi, al fine di renderli immediatamente cantierabili». «Allora – ha chiosato l’ex sindaco Ripoli – è lecito pensare che fosse tutto preordinato, nella più triste e mortificante “quiescenza e dormienza” dei nostri rappresentanti istituzionali. Povera Scanzano, e povero Metapontino, visto che hanno tolto fondi anche a Policoro e Bernalda, e lo dico da semplice “cittadino attivo” e non di certo, sia chiaro, con finalità elettorali per le quali non nutro interesse. Ma guardare certi scempi e tacere non mi appartiene: è giusto che la Comunità sappia».

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