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FUTURO, RITORNO AL PASSATO

Rapporto Svimez 2022, Somma (Confindustria): «Preoccupante recessione». Polese: «Servono politiche virtuose». Popolazione lucana più anziana e più povera: i “sopravvissuti” giovani, partono

Un biennio 2021- 2022, con una ripresa dimezzata a causa del conflitto russo-ucraino, con una previsione per gli anni 2023-24 che ci consegna un rischio recessione maggiore al Sud in un Paese che da un punto di vista generale vivrà un momento di stagnazione. Sono alcuni dei dati preoccupanti che sono stati diffusi dal Rapporto Svimez 2022, che è stato presentato a Potenza, presso la sede della Camera di Commercio, del capoluogo di regio- ne lucano. Altro dato allarmante la questione relativa ai giovani. «Nel 2020 dalla Basilicata sono andati via 2.002 giovani dei quali oltre mille so- no laureati» ha detto, il di- rettore generale della Svimez, Luca Bianchi. Il dato evidenziato rende ancora più ampio il divario tra nord e sud in una regione in cui, ha aggiunto Bianchi, «anche per il 2023 ci sarà una piccola recessione, con un – 0,4%, ed è un peccato per- ché questa regione aveva in- crociato la ripresa post covid in maniera rilevante con tassi di crescita buoni che aveva consentito di recuperare quanto perso nel periodo della pandemia». L’obiettivo è quello di rimettere in gioco il Mezzogiorno, secondo l’analisi della Svimez che comunque consegna uno scenario nel quale, nonostante l’Italia dovrebbe continuare a crescere più della media europea, con un +3,8% contro 3,3%, si dovrebbe riaprire la forbice di crescita tra Nord (+4,0%) e Sud (+2,9%). In questo quadro, la Basilicata si conferma come economia locale più reattiva nelle ripartenze, ma più vulnerabile nelle fasi recessive. Secondo le previsioni Svimez l’industria del Mezzo- giorno risulta essere più esposta allo shock energetico, con una inflazione che colpisce i nuclei meno abbienti concentrati nel Mezzogiorno. Infatti l’analisi sti- ma 287.662 potenziali «nuove famiglie povere», identificate tra quelle che nel 2021 avevano una probabilità di passare sotto la soglia di povertà assoluta superiore al 50%. In questo contesto generale secondo il rapporto Svimez, avere un lavoro spesso non protegge dal rischio povertà: infatti l’ampliamento della povertà nel Mezzogiorno coinvolge anche le famiglie con persona di riferimento occupata.

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