BasilicataBlogPolitica

BARDI SERAFICO E VINCENTE

Chiusa la convulsa fase politica post terremoto giudiziario: tra mesti e mestatori, il Gov indenne

ULTIMO CONSIGLIO REGIONALE SI CHIARISCONO MOLTE COSE A DESTRA ED A SINISTRA

Si chiude come era prevedibile con l’ultimo Consiglio regionale una fase convulsa della vita regionale. Le previsioni che più volte avevamo fatte si sono avverate. Un centrodestra ristorato nei numeri e nelle intese, sempre un po’ acerbo nella politica. A volte con toni e modalità singolari. Approssimativi in alcuni casi. Ma senza quella gravità manichea ed insuperabilmente divisiva dei dotti uomini del centro sinistra. Questi più adusi ad allestire pulpiti, sospesi in aria tra meritocrazie posticce o precetti rinnovatori ad uso strumentale. Insomma mestamente al di fuori della realtà della regione che vorrebbero amministrare.

LE PAROLE NETTE DI GIORGETTI

Le parole più appropriate le ha pronunciate Gino Giorgetti che ritorna in Consiglio regionale dopo un lungo contenzioso. Ci dice che i 5s hanno usato gli ideali di giustizia e di uguaglianza per mero tornaconto personale. Scopre, Gino, che sono attaccati alla seggiola! Embe’! Sono tutti in carne ed ossa al di là del talare liturgico populista e spregiudicato che indossano. Ma senza usare questo scandaglio antropologico che pure servirebbe, la vera missione che hanno sarà quella di far implodere certamente quello che resta di una immaginifica coalizione alternativa. Già sentiamo i rumori di questo dibattito.

LA PACE E LA GUERRA DI LOMUTI

Anche gli argomenti della pace, che rintoccano senza verve nell’ eloquio scarno e inefficace, del “provvisorio” onorevole Lomuti in parlamento sono declinati per tenere aperta una guerra. In tutte le direzioni. Il Pd è un luogo pestifero ci diranno. Hanno anche un po’ ragione ma in genere i pulpiti giudicanti non fanno bene alla politica. Solo a citare alcuni nomi di questo datato partito-regione reagiscono. Mai! È l’avverbio solenne delle loro discussioni. Un “mai” usato per tutti. Dall’alto di un non ripetibile risultato elettorale. Qualcuno sorseggia qualche intesa ma lo scopriremo solo vivendo. Certo un bravo ragazzo come Cristian Giordano usato come vessillo contro questo è quello appare una delle parti comiche di questa stagione. La doppia foto dei due presidenti della Provincia di Matera e di Potenza campeggia sui social di tanti, quasi come arma letale per sferrare l’ultimo attacco alle sfiancate truppe dei sinistri. Entrambi i presidenti hanno avuto confini e precetti politici moderati nella loro biografia. Quasi democristiani, dice qualcuno.

IL PROFESSORE TRAMUTOLA PROFETA DI SVENTURE?

L’aedo di questo incantesimo e quel professor Tramutola, anagraficamente avanti, ma tenace. Affianco alla pace ed a Santoro nazionale. Non in mio nome dicono le maggioranze elettorali dei sinistri, però. Sembra. Ma in piccolo si ripropone in Basilicata il dilemma storico di questa parte dell’emisfero della politica. Si oscilla tra purismo, applicato all’abbisogna. E pragmatismi da gladiatori, speculari ed alternativi ai primi più delle destre. Ma Lomuti, La Regina, Lacorazza e tante altre “elle”, ci proveranno? Vedremo. Il cantiere appare afflitto da una guerra permanente, insuperabile ed anche i sacri testi di Michele Santoro venuto qui da noi, non disegnano una bussola. Si intravede un anno difficile.

BARDI SERAFICO E VINCENTE

Bardi conservi lo stile anche un po’ impolitico. I professionisti hanno fatto già i danni sufficienti a dargli un vantaggioso abbrivio. Fra qualche giorno si apre la fase congressuale del Partito democratico e basta solo comprare il biglietto come spettatore. Bonaccini, Ricci, Schlein, De Micheli e poi il duo Amendola-Speranza saranno argomenti di tenaci scontri “politici”. Si fa per dire. Già vediamo Marina Sereni in bella vista sulla pagina del maratoneta Santarsiero. Vocaboli a caso il Vito si avviterà. La “Fame” di Piero Appennino già ha dato un saggio. Il resto della compagnia farà, dirà, deciderà nell’unica prospettiva di una ridotta insufficiente alla partita decisiva. Non mancheranno gli appoggi collaterali: dalla Purtusiello che ama lo stesso brand nelle foto dei due blasoni e presidenti delle Province, a Livio da Melfi apocalittico ed ermetico e via via il resto del campionario ricco e divertente. Si tenga stretto con umiltà e praticità il suo mondo il presidente Bardi. Con un sforzo che appare sovrumano, andando per aree geografiche, Piro da Lagonegro appare superiore e sicuramente più utile di tanti mesti dirigenti sinistri. Mesti e mestatori, profeti di contumelie e di dissapori. Volume basso e sobrietà caro Generale. Tocca a lei ancora!

Di Fausto Devoti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti