Sono stata ospite di una iniziativa a Pisticci per ricordare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata piena di appuntamenti che ha visto un concorso di poesia, l’incontro con l’autore, l’assegnazione del premio Piccoli poeti e l’inaugurazione della “Panchina Rossa” per ricordare tutte le donne. È stato per me molto interessante e piacevole partecipare agli eventi del programma e guardare tutte le mostre dedicate a quella giornata. Lì ho incontrato tanti miei colleghi giornalisti e ho consciuto persone che mi hanno accolto e che ho scoperto svolgono un lavoro rivolto all’aiuto dei cittadini. Dopo un periodo di due anni in cui nel mio Paese, l’Afghanista, noi donne siamo state private della libertà anche quella lavorativa, questo è stato il primo evento in cui mi sono ritrovata insieme a decine di persone di diverse culture e professioni, e questo è stato molto piacevole per me. La cosa più importante e commovente a cui ho assistito è stato ascoltare le ragazze e i ragazzi delle scuole che tramite i loro scritti hanno raccontato quello che per loro oggi è il mio Paese. Un Paese che vive sotto dittature e che priva il popolo di qualsiasi libertà, anche quella di istruirsi. In Italia il terrore che i miei concittadini vivono è stato bene compreso. C’era un’energia positiva e sono stati apprezzati da tutti i loro racconti. Mi hanno fatto desiderare che un giorno alle ragazze e alle donne del mio Paese possa essere dato il diritto all’istruzione, alla libertà e il diritto di esprimersi e di essere apprezzate in questo modo. Per anni in Afghanistan abbiamo avuto programmi per eliminare la violenza contro le donne e con l’aiuto e il sostegno di Paesi internazionali sono state organizzate mostre per incoraggiare le donne laboriose del nostro paese e per presentare i loro prodotti artigianali, il loro lavoro e il loro progresso. Tutte iniziative che oggi i Talebani hanno fermato perchè non vogliono che il popolo abbia abbastanza cultura per ribellarsi. Per questo durante l’inaugurazione ho voluto nel mio intervento parlare di quello che oggi sta vivendo la mia terra e di come le donne sono trattate. Vorrei che tutto il mondo sapesse cosa sta succedendo in Afghanistan. Non posso perciò che ringraziare gli organizzatori per avermi ospitata in una giornata così bella e avermi dato l’opportunità di parlare a nome di tutte le donne afghane.
DI SHABANA NOORI