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SANITÀ LUCANA, UN MALATO SENZA CURA

La riflessione sistema regionale in forte affanno: tra sindacati in sciopero e carenza di personale. Tra le “colpe” della politica e un nuovo Piano che non decolla, a pagare i cittadini

Il presidente Vito Bardi a “Cronache” ha dichiarato “Resto per il bene dei lucani”. Va bene. Spero che abbia ascoltato quello che hanno detto all’ultima trasmissione l’avvocato Francesco Cannizzaro, segretario regionale di “Noi con l’Italia” è il consigliere regionale Massino Zullino appena uscito dalla Lega e firmatario della mozione di sfiducia. Tra l’altro Zullino è anche presidente della IV Commissione regionale ha spesso sodisfatto con le audizioni la possibilità di istituzionalizzare le richieste dei lucani. Zullino ha anche ricordato che l’assessore alla Sanità Fanelli del suo ex partito è stato scelto per sbaglio non avendo competenze e volontà di affrontare uno dei settori che più affliggono i cittadini lucani. Aspettiamo Fanelli in studio, l’abbiamo invitato da tempo ma l’agenda non ci ha aiutato per avere la sua versione dei fatti. Incalzante, documentato, ragionevole l’argomentare dei fatti da parte di Cannizzaro che di sanità pubblica e privata ha sentito sempre parlare fin da bambino per nota tradizione familiare. La questione si abbatte sul cittadino anello debole della catena. La politica non decide e preferisce campare giorno per giorno. Un lucano su 4 si cura fuori regione. Mancano medici e infermieri. Le strutture private erogano molti servizi a titolo gratuito. Concertazione e programmazione sono parole aliene dal vocabolario politico regionale. Errori gravi si accumulano per pressappochismo è scarso decisionismo. Tra i molti temi accennati il focus principale ha riguardato le drammatiche sofferenze del settore della sanità privata che interessano e si riverberano anche su quella pubblica.

SANITÀ PUBBLICA E PRIVATA

Cannizzaro e Zullino hanno analizzato il rapporto tra sanità pubblica e privata. Un rapporto regolato da autorizzazione , accreditamento e accordo. La Regione acquista dal privato prestazioni sanitarie che non è in grado di eseguire nelle strutture pubbliche per potere abbattere le liste di attese.  La percentuale di spesa sanitaria destinata alle strutture private è pari in Basilicata a circa il 2,5 % della spesa totale. In Lombardia è pari a quasi il 50% ma Cannizzaro ha fatto presente che i due sistemi sono diversi per questioni strutturali. Ogni anno la regione determina il tetto di spesa regionale ed assegna a ciascuna struttura un tetto oltre il quale le prestazioni erogate non vengono remunerate. Vicenda che molte aziende pagano con bilanci che saltano e mille difficoltà. Cannizzaro ha fatto notare che Il tetto di spesa regionale per le prestazioni di specialistica ambulatoriale è di euro 25.700.000 circa; la produzione delle strutture private per l’anno 2022 è di circa euro 36.000.000. Di fatto le strutture private regalano alla regione più di dieci milioni di euro di prestazioni che non vengono remunerate” Non proprio una gestione virtuosa della Sanità lucana.

LA QUESTIONE GIUDIZIARIA

Inevitabilmente le questioni della sanità spesso hanno pericolose code giudiziarie soprattutto civili e amministrative. “Oltre il giardino” con il valido contributo di Massimo Zullino e Francesco Cannizzaro ha permesso di tracciare una mappa delle questioni aperte. Ma c’è anche una questione giudiziaria tra sanità pubblica e privata. Vediamo di che si tratta Dal 2015 ogni provvedimento regionale di determinazione e assegnazione dei tetti di spesa per la specialistica ambulatoriale è stato dichiarato illegittimo da Tar e consiglio di Stato inoltre Per l’anno passato la Regione non ha adottato alcun provvedimento di determinazione e assegnazione dei tetti di spesa e ha pagato alle strutture l’intero fatturato. Non proprio una pratica virtuosa. Esiste una delibera regionale con cui sono stati assegnati i tetti di spesa alle strutture per quest’anno secondo quanto stabilito dal Tar nelle varie sentenze. La legge regionale 29 assegna alle aziende sanitarie altri 4.500.000 di euro per il pagamento delle prestazioni extra budget. Tali economie devono essere assegnate a fine anno in misura proporzionale tra le strutture. L’azienda sanitaria con provvedimento arbitrario (come hanno confermato Zullino e Cannizzaro) ha stabilito che dette economie vengano distribuite sul fatturato al 30 settembre e non a conguaglio della produzione totale al 30 dicembre.

QUALE BENE E SANITÀ PER I LUCANI?

Questo è il bene dei lucani? Il dissenso dice no. Quello moderato di Francesco Cannizzaro e quello risentito di Massimo Zullino che ha fatto notare che se anche l’ex senatore Pepe va alla manifestazione dei sindacati confederali sulla sanità lucana qualcosa non torna. Sindacati che in un successivo spazio grazie a Giuliana Scarano e Vincenzo Tortorelli della Cgil e Uil hanno trovato ulteriore denunce e proposte al momento inascoltate dalla Regione.

Di Paride Leporace

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