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«IMPOSSIBILE ALLARGARE A ITALIA VIVA»

Cdx lucano, Rosa netto. Lomuti continua a tessere il dialogo col csx

«Per quanto riguarda Fratelli d’Italia non esiste nessuna ipotesi di allargamento della maggioranza, nessuna possibilità di governare con Italia Viva, è quello che abbiamo fatto con il Sindaco De Luca, è quello che ribadiamo a Bardi». Non usa perifrasi né giri di parole il senatore Gianni Rosa nel commentare a “Oltre il Giardino” su Canale 76, condotto da Paride Leporace, quanto sta accadendo in Consiglio Regionale e le ipotesi di allargamento della maggioranza. Una dichiarazione che cozza con l’operato sotto traccia (ma non troppo) di Tommaso Coviello che, come capogruppo di FdI, è sembrato essere il grande artefice di alcuni dialoghi. Detta chiaramente quelle che secondo lui devono essere le priorità dell’agenda di Governo con particolare attenzione alla Sanità le cui lunghe liste d’attesa sono un peso serio sulla testa dei cittadini. Intanto il segretario regionale di FdI Piergiorgio Quarto ha convocato una riunione di tutti i quadri del Partito per discutere proprio dello scenario regionale. Una riunione che vedrà domani il confronto netto tra i falchi guidati da Rosa, Mattia, Caiata, Napoli e Tisci e i fedelissimi di Bardi Coviello, Latronico e Galella con Piergiorgio Quarto costretto a dover lavorare per trovare il punto di equilibrio tra chi vorrebbe andare subito al voto e chi, invece, preferisce continuare a vivacchiare.

LA MOZIONE DI SFIDUCIA

Quando è stata registrata la trasmissione ancora non era stata depositata la mozione di sfiducia contro Bardi da parte delle opposizioni, ne giacevano due e nessuna delle due aveva trovato i numeri sufficienti per essere messa in discussione. L’onorevole Lomuti ai microfoni di Cronache Canale 76 aveva ribadito chiaramente la posizione del suo partito e la volontà di mandare a casa una Giunta Regionale a suo dire «incapace di governare». Con molta diplomazia Lomuti ha evitato di rispondere alle domande sulla crisi del Pd limitandosi a dare la sua solidarietà a La Regina, a suo dire vittima di un linciaggio ingiustificato e di una presa di distanza ipocrita da parte del suo partito. Una strategia dialogante quella dell’esponente del M5S che, a quanto pare, ha dato i suoi frutti. L’intera opposizione ha sottoscritto la mozione di sfiducia con l’aggiunta di Vizziello e Zullino. Dieci consiglieri regionali chiedono a Bardi di dimettersi. Il governo regionale può contare sul voto favorevole di soltanto 9 consiglieri regionali, essendo impediti Leone e Piro a venire in Consiglio. Per ottenere le dimissioni di Bardi è necessario raccogliere 11 voti, i numeri per la sfiducia tecnica non ci sono ma quella politica è formalizzata. Verosimilmente Piro e Leone saranno assenti al Consiglio Regionale. È paradossale, una strana nemesi della politica immaginare che il destino di Bardi sia legato alla revoca delle misure cautelari, alla presenza e al voto favorevole di Piro e di Leone dai quali in qualche modo il Gen aveva preso inizialmente le distanze, salvo poi ribadire la sua fiducia sulla estraneità ai fatti dei due. Ma rumors raccontano che se Piro riuscisse in qualche modo a votare, voterebbe con le opposizioni e non con la maggioranza.

LA POLITICA NAZIONALE

Non soltanto di fatti locali hanno parlato Rosa e Lomuti al microfono di Paride Leporace ma anche di questioni di interesse nazionale dimostrando così lo spessore dei due nostri rappresentanti a Roma. Tra autonomia differenziata, presidenzialismo, reddito di cittadinanza le differenze tra i due esponenti sono tante, così come grandi sono le distanze tra FdI e M5S. Alcune cose, però, li accomunano: una grande onestà intellettuale e una certa indisponibilità al compromesso. Qualità delle quali la politica ha sempre più bisogno.

Di Massimo Dellapenna

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