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GUARENTE E LA VOGLIA DI CAMBIARE LE REGOLE

TACCO&SPILLO

Solo Mario Guarente, peggior iconografia municipale della Lega d’Italia, poteva pensare che le regole del gioco fossero manipolabili per convenienze politiche e per assicurarsi lo stipendio di cui s’è accecato fino al punto da credere d’avere ancora una maggioranza di governo, nonostante l’uscita di Beneventi e Stella, orfani delle Idee sbagliate del capogruppo Di Giuseppe. Ora lasciamo stare che la genialata della modifica sia saltata fuori dall’insipienza di FdI che gli ha fatto frullare in testa la salvezza della sua poltroncina, ma di certo non serve essere politologi per scoprire che se non basta un anno e mezzo per eleggere un presidente del consiglio allora qualcosa s’è rotto dalle parti della rappresentanza democratica. Eppure come se nulla fosse s’è voluto continuare nel blitz sul regolamento sino alla frustata interpretativa del Prefetto di Potenza, Michele Campanaro che ha severamente richiamato il principio dell’irretroattività. Tutto questo per dire ai soloni del centrodestra cittadino assiepato con Guarente sulla linea di una miserabile sopravvivenza che le istituzioni sono di tutti e che non bisogna farle a pezzettini pur d’aggirare le baruffe di cui, peraltro, si è vittima predestinata. Canta Marracash:“Le regole di gioco che hai cambiato in un momento”.

 

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