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GUARENTE, LEGHISTA DEL GIÀ

TACCO&SPILLO

Sapevamo delle cattiva abitudine della politica di prendere fiato e convenienza a spese del tempo e contro i problemi dei cittadini, ma non s’era mai vista tracimare la soglia d’un intero anno per non avere nemmeno il presidente del consiglio comunale. Ora però la figuraccia della mancata tenuta di maggioranza anziché provocare una salutare scossa d’autocoscienza fa stringere, per poltronite e conservazione, giunta e consiglieri attorno al primo cittadino come quando ci si ritrova tutti assieme al funeral party di un capetto di corrente. Un’aria tetra e piena di solennità funesta che rammenta agli smemorati molte cose utili. Innanzitutto il fascino della cupio dissolvi e l’altissimo cazzeggio politico con cui Mario Guarente ha cambiato idea e si è rimangiato presto la parola e poi il passo scombinato e d’incoscienza a favore del precipizio e fino al necrologio politico di leghista del “già” come peraltro magnificamente accaduto a Pasquale Pepe. Lo sanno bene anche Beneventi e Stella Brienza che con il saltello dalla maggioranza hanno iniziato finalmente a regolare i conti con Guarente, col merito pure d’aver lasciato in braghe di tela il solito Di Giuseppe, animatore fallimentare d’Idee e congiure che ora per nemesi si ritorcono contro. Scrive Jon Kabat-Zinn:“Dovunque tu vada, ci sei già”

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