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RISCALDAMENTI, DOPO TANTE POLEMICHE INTERVIENE LA PRESIDE: «SONO DISPOSTA A UN’AZIONE DI LOTTA»

Su Cronache parla la dirigente dell’Istituto “Savio” di Potenza che dopo solleciti inascoltati al Comune è pronta a manifestare: «Freddo per freddo almeno stiamo all’aria aperta»

In questi giorni, su queste colonne, la difficile situazione che pare stia mettendo seriamente in difficoltà alunni e, di conseguenza i genitori, potentini – specie di quelli frequentanti i plessi scolastici della “Domenico Savio” – sta facendo abbastanza discutere in un periodo, quello alle porte dell’inverno, nel quale è impensabile immaginare non vengano eseguiti dei controlli preventivi atti a garantire il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento degli istituti comunali. E invece, da più di una settimana, ormai, gli alunni sono costretti a lezioni “da brivido”, tra strati di maglioni e cappotti con il freddo potentino che inizia a farsi sentire e rimanere in classe o negli uffici scolastici per ore senza vestirsi a strati è un’impresa. Dopo la segnalazione su Cronache del consigliere all’opposizione del Comune di Potenza, Vincenzo Telesca, da cui è conseguito un polverone mediatico, ne è derivato un botta e il risposta tra alcuni dei rappresentanti e non della pubblica Amministrazione, quasi a voler tentare il gioco de “lo scarica barile”. Per evitare qualsiasi informazione travisata, ad intervenire oggi è la responsabile dei suddetti plessi scolastici chiamati in causa: la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale “Domenico Savio” di Potenza la quale spiega come allo stato attuale «nell’Istituto vi sono ben sei caldaie, di cui una sola funzionante seppure a ritmo ridotto». «Abbiamo sollecitato il Comune di Potenza, per il tramite dell’Ing. Baldantoni, affinché intervenisse per la necessaria manutenzione da avviare durante l’estate per poter così cominciare a settembre questo nuovo anno scolastico in tutta tranquillità», spiega la Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Domenico Savio”, Prof.ssa Diana Camardo la quale dichiara come invece «ad oggi, sebbene sollecitato più e più volte il Comune, nessun intervento è stato eseguito». Allo stato attuale i termosifoni sono accesi da un paio di giorni, ma ad una potenza blanda – quella che veniva mantenuta nel mese di aprile scorso – quindi il calore all’interno delle aule è leggerissimo, direi impercettibile – enfatizza Camardo – e quindi, gli studenti in particolar modo, soffrono il freddo. Specialmente al primo piano del plesso di via Di Giura, posto all’interno del Parco Baden Powell, il quale versa in uno stato di vero e proprio “effetto cantina del Vulture”», ironizza amareggiata la Dirigente scolastica. Per quel che riguarda invece l’edificio di via Domenico Savio sede della Scuola Elementare – spiega – lì il discorso è differente poiché il sistema per il riscaldamento è domotico. Il calore prodotto dai pannelli solari è gestito a sé attraverso una piattaforma la cui gestione è stata affidata in appalto a una ditta che la dovrebbe venire a registrare. Anche qui senza alcun intervento di sorta, perché pare che anche qui il Comune non sia intervenuto e non abbia liquidato le spettanze». Quindi, i bambini della Scuola Elementare muoiono di freddo – incalza Camardo – per via della domotica in quanto la ditta appaltatrice non si presenta. Mentre nel plesso di via Di Giura i termosifoni sono al limite dell’acceso. Pur volendo trovare all’occorrenza alternative – prosegue la Dirigente scolastica – on si possono accendere nemmeno eventuali stufette elettriche perché altrimenti scatterebbe il contatore». Ecco, pare che l’importo per sistemare il tutto sia stato stimato oltre i 70mila euro – di qui probabilmente la remora della ditta, per il cui tramite sta agendo l’Ing. Baldantoni, ad intervenire nella manutenzione come a lasciar intendere di volere prima le dovute garanzie da parte del Comune prima di avviarne la manutenzione necessaria». E da qui le ragioni del perché sia tutto fermo, pare. Alla Dirigente scolastica, dimostrando particolare cura per gli studenti, più che sollecitare – invano – il Comune o chi per esso, non le resta che segnalare ai genitori di vestire gli alunni in maniera adeguata allo stato di criticità , con qualche maglioncino in più anche sotto il grembiule, pur di far patire il meno possibile questo stato di disagio che «non si può far finta che non ci sia», evidenzia Camardo. Anzi, in verità, se i solleciti non dovessero bastare e gli interventi non dovessero giungere con «tempestività», la Dirigente dell’Istituto comprensivo “Domenico Savio” si dichiara anche «disposta ad un’azione di lotta, in condivisione con i genitori degli alunni, facendo lezione a Piazza del Sedile», di fronte al Comune di Potenza, «armata di banchi e cappotti, e con i ragazzi facciamo lezione alle porte del Palazzo di Città». «Freddo per freddo almeno stiamo all’aria aperta», conclude.

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