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RANIERO PIPPONZI, «PERSONA STRAORDINARIA E FULGIDO ESEMPIO PER LE FUTURE GENERAZIONI»

All’indomani dell’intitolazione della strada nel Comune di Pietragalla, il ricordo commosso della nipote Ivana, Consigliera Regionale di Parità

In un luogo migliore, probabilmente, la lastra di marmo con impresso il nome di Raniero Pipponzi, non poteva essere apposta. Via Raniero Pipponzi, da sabato scorso. fa dunque ufficialmente parte della toponomastica del Comune di Pietragalla. La richiesta di intitola- zione di quel preciso tratto di strada venne deliberata il 7 luglio scorso. A seguire, in questo fine settimana, l’installazione del cartello che chiude il cerchio e determina la rinomina nella toponomastica cittadina. Una testimonianza importante e significativa della storia della Comunità. Tra le motivazioni che, infatti, portarono alla presentazione della richiesta il fatto che, appunto, Pipponzi – nato a Servigliano (Fermo) il 12 novembre 1882 da una famiglia di agricoltori e deceduto a Pietragalla il 13 luglio 1970 – ebbe il merito di aver trasformato l’agricoltura, fino ad allora di tipo pastorizia, in colture alternative-intensive a beneficio della produttività nonché dell’economia locale.

LA STORIA DI RANIERO PIPPONZI

Affascinato dal Nuovo Mondo, Raniero Pipponzi, raggiunge l’Argentina, successivamente rientra in Italia con un discreto patrimonio che decide di investire in attività immobiliari: attività che lo porterà a Potenza, dove acquista e valorizza numerosi immobili nel centro storico del capoluogo lucano. L’abilità del Pipponzi nella gestione degli affari gli gioveranno una fama tale da essere intercettato dalla Contessa Acquaviva per l’amministrazione del suo patrimonio, consistente in immobili e terreni. In questo ambito il Pipponzi farà valere tutta la sua esperienza e competenza, anche acquisita in Argentina, trasformando il latifondo Acquaviva in una azienda moderna, passando da una modalità di col- tura estensiva ad una intensiva. In particolare, definisce le aree coltivabili a cereali e procede al dissodamento delle stesse per aumentarne la produttività: sin da subito introduce innovazioni tecnologiche quali, ad esempio, la mietilegatrice, capace di rendere meno pesante e più rapida la raccolta del grano, con una ottimizzazione dei costi. È attento alla selezione delle nuove sementi ed è stato uno dei primi ad introdurre la varietà “Senatore Cappelli” sostituendo l’antica varietà “Saragolla”. Sulle aree non idonee alla coltivazione dei cereali, implementa le colture di olivo e vite: anche in questo caso, il suo spirito innovatore e la sua capacità di ottimizzare i profitti, lo portano a selezionare delle varietà di olivi poi divenute molto diffuse sul territorio (Fasola e Leccina). Al fine di ottimizzare la qualità del prodotto finito, ha gestito all’interno dell’azienda l’attività di molitura e produzione dell’olio. La stessa operazione è stata fatta con riguardo alla coltura della vite. Ha scelto i terreni più adatti per ottenere un prodotto di qualità che veniva trasformato nella Cantina di proprietà. In ultimo, a completamento delle attività dell’azienda, ha sviluppato sistemi di allevamento in stalla che gli varranno, sotto il Regno di Vittorio Emanuele II, la medaglia d’argento al “Merito zootecnico” conferitagli dal Ministero dell’Agricoltura. Nello stesso periodo, Pipponzi otterrà la medaglia d’argento per la “Battaglia del Grano 1926”. Quando gli Acquaviva decidono di vendere il patrimonio, Pipponzi lo rileverà nel 1932. Da quella data Pipponzi, ed attualmente i successori, si sono occupati ininterrottamente della custodia e manutenzione del Palazzo Ducale, monumento storico contro il brigantaggio ed importante attrattore della Comunità di Pietragalla e dell’intera Regione Basilicata. La nipote, la Consigliera Regionale di Parità, Ivana Enrica Pipponzi, a poche ore dall’intitolazione ha commentato commossa con un post social: «Il mio caro nonno, una persona straordinaria che costituirà fulgido esempio per le future generazioni. Un’emozione fortissima».

A.P.

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