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FANELLI ED IL PASSO DELLA TARTARUGA

TACCO&SPILLO

Con un nota surreale e nel tentativo di stoppare la mobilitazione della triplice sindacale all’insegna dello slogan “Sanità. Se non la curi non ti cura”, l’assessore leghista Francesco Fanelli col passo della tartaruga tenta il contrattacco, ma casca nella solita figuraccia dell’inutilità del suo fare, ingrossando così la nutrita fronda politica che lo vorrebbe fuori dalla sanità come è successo peraltro già con l’agricoltura. Ora è dal giorno della sua nuova nomina in giunta che Fanelli vivacchia di enunciati generici e di convocazioni furbastre, ma alla prova dei fatti la sanità lucana rimane ferma se non proprio peggiorata con numeri da far spaventare anziché far sorridere, come pure ci ha tristemente abituato la gallery istituzionale del leghista. Eppure una maggiore consapevolezza delle proprie mancanze istituzionali come dell’urgenza delle cose avrebbe dovuto evitare perfino il ripiego d’alibi sull’eredità dei “problemi antichi”, una solfa davvero insostenibile per chi governa da quasi 4 anni e che dovrebbe invece dar conto dei casi Stopazzolo e Di Martino ad ASP e Crob come del deficit sanitario che tocca -40,3 mln e dell’indice di fuga dei poveri lucani arrivato al 43,77%, quasi 4 volte superiore alla media nazionale. Scrive Voltaire:“Il bene va a passo di tartaruga”.

 

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