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BONUS GAS, PURE BANKITALIA CI SPERA

L’industria lucana «in affanno», l’occupazione pure e i consumi in calo: si salvano soltanto le estrazioni. La Banca centrale dà fiducia a Bardi che promette: «Servirà a frenare l’inflazione»

Nei primi 9 mesi del 2022 il recupero dell’economia lucana è proseguito, anche se con intensità inferiore rispetto allo scorso anno: sul rallentamento ha inciso l’aumento dell’inflazione e dei costi di produzione che si è avviato nel corso del 2021. Questo ed altri emergono dal report di BankItalia “L’economia della Basilicata- Aggiornamento congiunturale”. Nei primi tre trimestri di quest’anno l’attività industriale ha registrato una dinamica nel complesso positiva, benché meno accentuata rispetto all’anno scorso. In realtà, come ha spiegato il Direttore della filiale di Potenza della Banca d’Italia, Gennaro Sansone, «l’economia lucana è in affanno e abbiamo registrato un rallentamento in tutti i settori produttivi fatta eccezione per l’attività estrattiva». Anche perchè «i rialzi dei corsi di gas e petrolio hanno invece sostenuto il valore della produzione del comparto estrattivo». Per cui, nel settore industriale, «c’è un rallentamento diffuso e generalizzato».

AUTOMOTIVE

Il comparto degli autoveicoli ha continuato a risentire delle difficoltà negli approvvigionamenti, che si sono riflesse in un calo delle vendite interne ed estere: «Le vendite dei modelli prodotti presso lo stabilimento Stellantis di Melfi sono risultate mediamente inferiori nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». Le tensioni sulle catene di fornitura si sono palesate anche nelle imprese di altri comparti, che hanno segnalato diffusi aumenti dei prezzi di materie prime e semilavorati e una frequente indisponibilità di alcuni input produttivi. I rincari dei beni energetici hanno di contro sostenuto il valore della produzione dell’industria estrattiva, particolarmente rilevante in regione.

IMPRESE E INVESTIMENTI

Gli investimenti delle imprese industriali sono cresciuti più di quanto dalle stesse previsto a inizio anno e potranno in prospettiva trarre beneficio dagli incentivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’attività si è incrementata ulteriormente anche nel settore delle costruzioni: in presenza di un significativo aumento dei costi di produzione, il settore ha continuato a essere sostenuto dalle agevolazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio e dall’attività nel comparto delle opere pubbliche. La ripresa si è confermata pure nel settore terziario, in particolare nel turismo: nei primi otto mesi di quest’anno le presenze sono cresciute intensamente, soprattutto nella componente estera, ma rimango- no inferiori rispetto al periodo pre-pandemico. Gli aumenti dei costi di produzione hanno inciso sulla redditività delle imprese e hanno arrestato la crescita della liquidità, molto intensa nello scorso biennio. La dinamica dei prestiti bancari è rimasta moderatamente espansiva nei primi mesi di quest’anno, sospinta dai finanziamenti destinati all’operatività corrente. La domanda di credito da parte delle imprese potrebbe tuttavia risentire dell’aumento del costo dei finanziamenti che si è registrato nei mesi più recenti.

OCCUPAZIONE

Dopo la ripresa avvenuta nel 2021, il mercato del lavoro lucano ha rallentato nel primo semestre di quest’anno. Il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, seppur in diminuzione, rimane elevato nel confronto storico. La crescita dell’attività ha avuto conseguenze modeste sull’occupazione, che è risultata sostanzialmente stabile nei primi mesi di quest’anno dopo la ripresa del 2021; l’andamento è stato sostenuto dall’occupazione alle dipendenze, mentre quella autonoma ha continuato a contrarsi. Anche la dinamica delle assunzioni nei primi otto mesi del 2022 è stata meno marcata nel confronto con lo scorso anno, soprattutto nei mesi estivi, quando sono emersi segnali di ulteriore rallenta- mento. Nell’anno in corso è ancora diminuito il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, con la rilevante eccezione del comparto dei mezzi di trasporto; le ore autorizzate rimangono, tuttavia, di molto superiori rispetto ai livelli precedenti la pandemia.

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE

Per i consumi delle famiglie, dopo la forte crescita del 2021, è previsto nel 2022 un rallentamento, dovuto, oltre che alla debolezza della dinamica occupazionale, all’incremento dell’inflazione. Gli aumenti dei prezzi, registrati dalla seconda metà del 2021 e intensificatisi dopo l’invasione russa dell’Ucraina, penalizzano soprattutto i nuclei familiari meno abbienti che destinano a questi beni una quota maggiore della propria spesa. Le conseguenze dei rincari sui bilanci familiari sono state mitigate dalle misure introdotte dal Governo a partire dal 2021; a queste dovrebbe affiancarsi un rilevante contributo della Regione per ridurre la spesa delle famiglie relativa al gas, finanziato attraverso le compensazioni ambientali relative alle attività estrattive. L’andamento dei finanziamenti alle famiglie si è rafforzato, sostenuto dall’accelerazione del credito al consumo e dei mutui, che hanno beneficiato dell’aumento delle transazioni immobiliari.

PRESTITI E QUALITÀ DEL CREDITO

Nel complesso nei primi otto mesi dell’anno i prestiti bancari al settore privato non finanziario sono cresciuti con un’intensità di poco superiore a quella di fine 2021. La qualità del credito, che rimane elevata nel confronto storico, ha mostrato alcuni segnali di peggioramento nella prima metà del 2022 tra le imprese, mentre ha continuato a migliorare lievemente tra le famiglie.

PNRR ED ENTI TERRITORIALI

Analizzando l’esito dei bandi di gara per l’aggiudicazione delle risorse e i successivi decreti di attribuzione nell’ambito del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (Pnc), alla data del 17 ottobre risultavano assegnati agli enti territoriali attuatori degli interventi 56 miliardi di euro, pari a 946 euro pro capite. Agli Enti della Basilicata sono stati destinati finora circa 730 milioni di euro, pari a 1.341 euro pro capite, concentrati negli interventi associati alla missione dedicata alla rivoluzione verde e transizione ecologica nonché a quella relativa all’istruzione. Tra i progetti destinatari di maggiori assegnazioni si segnalano quelli per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e il miglioramento dell’efficienza energetica di scuole ed edifici pubblici, nonché quelli per aumentare l’offerta di asili nido e scuole dell’infanzia, circa 70 milioni in entrambi i casi.

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