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LAVORATORI IN PROTESTA PRESSO L’AREA DI SERVIZIO AUTOGRILL: «CHIEDIAMO UN INCONTRO AL PREFETTO»

40 famiglie rischiano di rimanere senza lavoro, si mobilitano anche i sindacati. L’Anas risponde: «Siamo disponibili a trovare soluzioni»

Si è tenuto ieri mattina il presidio dei lavoratori presso l’area di Servizio Park Hotel di Potenza a seguito della decisione della società Autogrill di metterne i sigilli. Alla base della decisione presa dalla società ci sarebbe una comunicazione firmata da Anas, che considererebbe l’area servizio “abusiva”. L’annosa vicenda, che ha visto tra l’altro il fallimento della società proprietaria dell’area, è stata anche discussa lo scorso 8 settembre in Prefettura al termine dell’incontro si era arrivati alla conclusione che il Curatore fallimentare, per tutelare il valore del patrimonio, comunicasse ad Anas la volontà di realizzare i lavori necessari per rendere a norma di legge le uscite, approfittando inoltre della disponibilità dell’imprenditore gestore della stazione di servizio a realizzare i lavori. Per tutta risposta Anas comunicava che gli accessi sono abusivi e quindi scarica ogni responsabilità riguardo ad eventuali incidenti, sulle spalle degli imprenditori che hanno in gestione le strutture dell’azienda fallita. Ad oggi sono 40 le famiglie tra addetti alle pulizie e alla ristorazione che rischiano il posto di lavoro. Al sit-in hanno partecipato i segretari di Uiltucs Uil, Donato Rosa, Filcams Cgil, Michele Sannazzaro, e Fisascat Cisl, Emanuela Sardone, che hanno chiesto un incontro al prefetto di Potenza, Michele Campanaro. Ai microfoni di Cronache Tv, Emanuela Sardone della Fisascat Cisl ha affermato: «È una situazione molto critica. All’incontro prefettizio avevamo raggiunto un compromesso: Anas si sarebbe fatta carico di trovare una soluzione insieme al gestore dell’impianto e alle attività commerciali tesa alla salvaguardia del diritto alla sicurezza e al diritto al lavoro, oggi invece scopriamo che Anas ribalta le responsabilità sulle attività commerciali che oggi si trovano costrette a chiudere e ad avviare le procedure di licenziamento del personale». Michele Sannazzaro della Filcams Cgil, invece ha dichiarato: «Ci sono almeno un paio di soluzioni, quella più semplice è di abbassare temporaneamente la velocità sul tratto di strada interessato fino a quando non si concludano i lavori. Anche perchè il gestore del distributore di benzina vuole adeguare il tratto. Noi chiediamo un incontro in Prefettura per dare la possibilità ai lavoratori di non rimanere senza occupazione». Infine Donato Rosa della Uiltucs Uil ha affermato: «Sono circa 40 famiglie che rischiano il posto di lavoro. Noi auspichiamo che si convochi subito il tavolo prefettizio e si riparta dal punto in cui è terminato l’ultimo incontro ovvero declassare il tratto autostradale in modo da poter effettuare i lavori e risolvere una questione aperta da 20 anni». Nel frattempo è arrivata la risposta di Anas che si dichiara «disponibile a valutare soluzioni alternative che, tuttavia, non possono prescindere dalla realizzazione di nuovi accessi all’impianto, nel pieno rispetto della normativa vigente; tuttavia la Società Lucana Carburanti non ha mai presentato un progetto di adeguamento degli accessi irregolari, determinando in tal modo il consolidamento della condizione di illegittimità, per difformità rispetto alle norme del Codice della Strada e rispetto alla normativa che disciplina la sicurezza stradale».

Rosamaria Mollica

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