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IL CDX SCARICA ZULLINO E VIZZIELLO

Contro i dissidenti pure Fratelli d’Italia col segretario Quarto e il capogruppo Coviello: «Pirandelliani personaggi in cerca d’autore». Il vice presidente Fanelli e il capogruppo Lega Cariello invocano l’intervento di Salvini

All’interno della Lega di Basilicata, ormai diviso dalle varie anime del partito, per giungere a una sintesi si chiama in soccorso niente di meno che il leader nazionale Matteo Salvini. Le guerre interne al Carroccio lucano che hanno da sempre caratterizzato l’azione politica dei leghisti in Basilicata pare essere giunta al- la resa dei conti. Da un lato quelli che almeno formalmente dicono di attenersi alle linee guida del partito, la cosiddetta corrente dei Pepiani, dall’altra i “dissidenti” della Lega che pur restando saldamente nel partito ne contestano metodi e scelte, formata dal gruppo vicino a Zullino. Dopo mesi di guerre fredde, frecciatine e azioni contrastanti le anime del partito (decisamente sfinite da questo tira e molla senza precedenti) chiedono conto a livello nazionale di mettere ordine. Soprattutto dopo che nell’ultimo Consiglio regionale la Lega si è espressa con due voti decisamente contrastanti tanto sulle dimissioni di Franco Cupparo che sulla surroga. Una scena che ha certamente palesato le due distinte correnti nel partito che ora però non riescono più a convivere.

L’ULTIMO CONSIGLIO, LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO

Non a caso il vicepresidente della Regione Basilicata e Assessore alla Sanità Francesco Fanelli e il capogruppo regionale Lega Pasquale Cariello hanno chiesto al Segretario Matteo Salvini e al Commissario regionale Roberto Marti di venire al più presto in Basilicata per «farci capire qual è seriamente l’anima del Partito leghista lucano, se quella composta da due esponenti politici autosospesi, che si tengono lontani dalla competizione elettorale e che fanno opposizione all’interno di un Governo di maggioranza di Centrodestra, forse per ottenere qualche posto apicale in Regione Basilicata, oppure quella radicata sul territorio, che vede protagonisti Sindaci, consiglieri provinciali e comunali che si sono spesi per le ultime Elezioni politiche facendo raggiungere alla Lega il miglior risultato nel Sud Italia». Il 19 agosto scorso, infatti, i due leghisti Massimo Zullino e Giovanni Vizziello annunciavano la loro autosospensione dal partito rifiutando per «Ragioni di coerenza con la posizione assunta nei confronti della linea politica tenuta dalla coalizione di governo di centrodestra della Regione Basilicata e, più nello specifico, dalla Lega lucana, l’invito a capeggiare la lista della Lega in uno dei collegi plurinominali su base proporzionale». Una scelta che ha portato Vizziello e Zullino ad essere distinta dalle linee dettate dalla Lega considerato che «all’atto della verifica di maggioranza, si chiedeva un cambio di passo nel merito e nel metodo sulle tante questioni politiche che interessano la nostra Regione e che, ad oggi, risultano ancora irrisolte». Con questi presupposti i due si sono autosospesi dalla Lega non appoggiando in Aula e anche fuori le scelte del partito. In ultimo la mancata votazione a favore delle dimissioni di Cupparo come invece deciso di appoggiare dal resto del partito e dagli altri gruppi di centrodestra. Nell’ultima assise regionale, dopo l’uscita dall’aula di Pd, M5s, Prospettive Lucane e dei consiglieri Zullino e Vizziello, la surroga dell’esponente di Forza Italia, Dino Bellettieri è stata permessa soltanto grazie ai due politici di Italia Viva, Luca Braia e Mario Polese: «Ringraziamo i due colleghi consiglieri per essere rimasti in aula ed aver permesso che il Consiglio potesse tornare ad avere una sua composizione democratica con la ricostruzione del gruppo di Forza Italia – aggiungono i due esponenti del Carroccio – Hanno votato favorevolmente un atto amministrativo e la loro opposizione a questo Governo di Centrodestra non è in discussione ma, a differenza di prese di posizione pretestuose, i renziani lucani rappresentano sempre una minoranza costruttiva all’interno dell’assise, pronti a dare battaglia sugli atti politici che la maggioranza porta avanti». Per Fanelli e Cariello è «deplorevole da parte di due rappresentanti di maggioranza dichiararsi contro un atto amministrativo in collaborazione con alcune opposizioni e poi disertare l’aula al momento della votazione – continuano i due politici leghisti – Speriamo che sia Salvini che Marti facciano al più presto le loro opportune valutazioni nei confronti dei due colleghi che con il loro comportamento minano ormai da tempo l’azione amministrativa della maggioranza in Regione Basilicata».

MARTI BATTA UN COLPO

C’è da dire che i due leghisti da tempo chiedono un confronto non solo al presidente della Regione Basilicata Bardi ma all’interno del loro stesso partito. Ad oggi però nessuno sembra aver raccolto la richiesta di Zullino e Vizziello. Lo stesso Commissario Marti da tempo risulta assente in Basilicata. Già all’indomani del risultato delle elezioni Politiche che questa volta non ha visto nessun leghista eletto in Basilicata, alla conferenza stampa sull’esito del voto a parlare fù l’ex senatore Pepe che senza mezzi termini lanciò stilettate a tutti: «L’unica delusione è non aver preso un seggio, ma per il resto il risultato elettorale in Basilicata è strabiliante, nonostante i voltagabbana». Affermando categoricamente su Zullino e Vizziello che «l’istituto dell’autosospensione non esiste, né tantomeno quella a intermittenza o a convenienza, per cui chi è fuori è fuori». Parole che, però, avrebbe dovuto dire Marti e non Pepe se si considerano i ruoli. Pur comprendendo che in Basilicata tutti i commissari mandati da Salvini hanno preferito scappare da queste tormentate dinamiche interne in fretta e furia, è forse giunta l’ora che qualcuno con un pò di coraggio metta ordine nel partito che sia Marti o un lucano.

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