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MURO LUCANO OMAGGIA I SUOI “CADUTI”

Setaro: “Per non dimenticare chi dato la vita per la Patria e ricordare le famiglie che hanno sofferto”

 

Per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, Muro Lucano, come accade ogni anno, si è stretta intorno al suo cuore pulsante, il monumento ai caduti in piazza Don Minzoni.

“La commemorazione del 4 novembre ci aiuta a non dimenticare – rimarca il Sindaco Giovanni Setaro- ci aiuta a ricordare le persone che hanno dato la vita per la nostra Patria, ci aiuta a ricordare chi ha sofferto e chi è morto al fronte, ma anche le famiglie, le mogli, le madri, i figli di quei giovani soldati che hanno dato la vita per la nostra Italia”.
La celebrazione ha avuto inizio con la Santa Messa presso la chiesa di S.Andrea Apostolo con Padre Thomas, al cui termine, in piazza si sono raccolti cittadini e studenti.
La società civile, le istituzioni, le forze dell’ordine ed i ragazzi, hanno ricordato quel 4 novembre 1918, la fine di un massacro nel quale persero la propria vita oltre 600mila italiani, in gran parte giovani. Quel giorno difatti, entrava in vigore l’armistizio firmato il giorno prima a Villa Giusti a Padova, l’atto che certificava la resa dell’Impero Austro-Ungarico all’Italia.
Scende l’emozione al momento della deposizione di fiori al monumento ai caduti, omaggio sulle note del “Il silenzio”. Piccoli alunni hanno svolto e disteso il tricolore. Quella bandiera per cui tanti padri, fratelli, nonni, hanno dato la propria vita.
Furono i combattenti ed i reduci che con il sostegno delle comunità locali avviarono il culto della memoria dei commilitoni caduti con la costruzione dei primi monumenti e l’apposizione di lapidi commemorative.
Il 4 novembre diventò pertanto il giorno della commemorazione, della riconoscenza per il sacrificio dei propri figli.
Così Muro Lucano ha reso onore allo stesso tempo anche alle “Forze Armate che, con la loro dedizione e il loro contributo, hanno consentito all’Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico”, come ha sottolineato il Capo di Stato nel suo discorso per le celebrazioni.
Oggi, mentre a poche migliaia di chilometri da noi, si combatte una guerra truce che vede la Russia contro l’Ucraina, mentre le immagini ci giungono crude dalle città sotto assedio, ogni minuto si spengono per sempre altre vite. Un orrore che prosegue incessante, anzi, inasprendosi, ora come allora, come quelle vite spezzate durante gli aspri combattimenti della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che lacerò e devastò l’Europa intera. Tanti uomini provenienti da ogni angolo d’Italia, “con coraggio ed eroismo portarono a compimento il sogno risorgimentale”.
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