PARTITI LUCANI, CAMBIA IL POTERE
Il Partito democratico appeso al post segretario regionale, i centristi di Italia viva e Azione in cerca di equilibri. In Forza Italia cala la egemonia di Moles, la Lega alle prese con la grana Pepe
Il dopo elezioni si prospetta alquanto articolato per i partiti in Basilicata, tutti più o meno coinvolti in una fase di ristrutturazione tra dimissioni e congressi, mancate elezioni ed esclusioni dal Governo. Una stagione di riorganizzazione e ripartenza nella quale è necessario immaginare il futuro e costruire per tutti i corretti equlibri.
FORZA ITALIA, IL FUTURO DI MOLES?
Dopo le passate elezioni Giuseppe Moles sembrava l’arbitro assoluto della politica in Forza Italia, nominato Commissario Regionale, eletto deputato, eleggeva nel suo partito il Presidente della Giunta Regionale, due parlamentari, tre Consiglieri Regionali di cui due assessori. Veniva poi nominato sottosegretario in un dicastero chiave per il Cavaliere, l’editoria. Era riuscito ad allontanare i fantasmi di Viceconte e Taddei e a trovare un nuovo slancio al Partito in Basilicata. La situazione è diametralmente cambiata negli ultimi mesi, Viceconte e Taddei sono tornati in pista con il secondo che ha fatto l’intera campagna elettorale sotto braccio con Piro. Nel frattempo Moles non è stato candidato, Casino non è stato rieletto, Leone è uscito da Forza Italia, sui due consiglieri di Forza Italia pende la spada di damocle delle indagini così come indagato è il Presidente berlusconiano Bardi, il Partito è fuori dalla Giunta Regionale dopo le dimissioni di Cupparo. Certo Moles è ancora il commissario Regionale ma fino a quando? La coppia Viceconte-Taddei si riprenderà tutto il Partito magari incassando i dividendi del sostegno espressamente dato a Francesco Piro alle elezioni politiche. Certamente oggi l’ex parlamentare di Forza Italia non sembra essere nelle condizioni di controllare il Partito ed evitare le fibrillazioni interne.
LEGA, PEPE E LA PROFEZIA DI ZULLINO
Non meno serena la situazione nella Lega. Il Partito di Alberto da Giussano è cresciuto indubbiamente grazie alla guida carismatica di Pepe. Il Senatore, però, adesso è fuori da ogni ruolo istituzionale e/o di partito se si esclude l’essere il sindaco di Tolve. Non compensato al Governo a Pepe resta un’unica possibilità per avere un ruolo politico, ottenere la segreteria della Lega. Marti è il Commissario ma non ha alcun interesse a restare a governare il litigioso partito lucano. Restano da vincere le resistenze di Vizziello e Zullino oltre che il non dichiarato ma non meno pesante sospiro di sollievo di Fanelli che non vedrebbe di buon occhio un ritorno in politica del Senatore che lo metterebbe nell’ombra. Certo sarebbe veramente assurdo se Salvini non riuscisse a trovare per Pepe una collocazione politica, atteso che almeno sulla carta è il suo responsabile del Mezzogiorno.
PD E IL DOPO LA REGINA
La sfiducia di La Regina è cosa nota, risultato necessario dopo l’incredibile striscia di fallimenti che ha caratterizzato la sua breve stagione. Si dovrà fare un Congresso ma, mentre si nota un movimento di Margiotta sui media, tacciono tutte le nuove leve della politica. Solo Marrese preannuncia la propria volontà di ricandidarsi alla Presidenza della Provincia con la quale provare ad ottenere il prestigioso incarico di guidare il Partito. La speranza per l’alleanza che governa la Regione è che in provincia di Matera il centrodestra non ripeta i grossolani errori commessi a Potenza.
I CENTRISTI IN CERCA DI EQUILIBRIO
Italia Viva e Azione hanno ottenuto un eccellente risultato elettorale, la decisione unilaterale assunta da Italia Viva di sostenere indirettamente Bardi in merito all’accettazione e alle surroghe dei consiglieri dimissionari ha visto smarcarsi Azione che per bocca di Pittella e di Pessolano hanno preso le distanze da Braia e Polese. I quali a loro volta potrebbero rivedere in qualche modo la posizione, stante i nuovi assetti determinati del Riesame in Consiglio, con il gip che ha autorizzato finanche Piro a partecipare i lavori che dovranno accettare o meno le sue dimissioni, salvo che non le ritiri lui come suggerito dal suo legale Sergio Lapenna a “Oltre il giardino” su Cronache TV. Sarà necessario per le due forze politiche trovare un equilibrio per andare avanti, riuscendo a sistemare tutte le partite personali e politiche.