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NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE

TACCO&SPILLO

Sa di provinciale il vespaio sollevato sulla perdita di rappresentanza governativa che la Basilicata avrebbe avuto. Così guardate la fisiognomica arricciata e livorosa dei trombati Pepe e Moles e soprattutto il carico d’incapacità istituzionale che li ha tristemente accompagnati ovunque mettessero piede e chiedetevi perciò se alla fine non tutti i mali vengono per nuocere. O magari prendete il caso del ministro potentino Speranza e della sua fenomenologia liberticida con cui ha spento l’Italia e s’è scordato della nostra regione se non per fare fototessere cerimoniali e passeggiate ciclistiche col duo Guarente e Bardi e capirete perché la Basilicata per uscire dalla sindrome di Cenerentola non ha bisogno di seggiole e sgabuzzini ministeriali, ma d’infrastrutture moderne, di sanità efficiente, di buona spesa sociale, d’innovazione e sviluppo stabile. Invece non si rimane che al palo perché la scossa politica che pure s’era prefissato Vito Bardi non c’è mai stata per via anche della palude in cui l’ha ficcato questo centrodestra di ricatti e politologia paesana, di beghe e garantismo a convenienza, di finti miracoli e paradossi a gogò. Canta Daniele Silvestri: “Si sa che non tutti i mali vengono per nuocere. Non tutti i sali vengono per cuocere”.

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