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L’ASSESSORE CUPPARO SI DIMETTE? NÌ

E pure sul capogruppo di Forza Italia Piro si vocifera il ripensamento: lui però non è ancora libero. Dopo il Riesame, il pluridimissionario potrebbe ripensarci di nuovo: «Ora deciderò»

«Ora deciderò se tornare in Consiglio regionale». Così l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Franco Cupparo, in una intervista alla Tgr Basilicata agita nuovamente la politica lucana. Il forzista, visibilmente provato ed emozionato davanti alle telecamere della Tgr Basilicata, dopo essere finito al centro dell’inchiesta sulla “mala politica” lucana e dopo la decisione del Riesame che ha annullato la misura cautelare a suo carico (l’obbligo di dimora a Potenza) ha nuovamente il permesso di ritornare nel Parlamentino lucano. Il Consiglio regionale del prossimo 4 novembre potrebbe quindi vedere tra i banchi nuovamente il Consigliere Cupparo. Infatti, l’Aula come ormai si ricorda da giorni non ha mai formalmente accettato le dimissioni inviate dallo stesso Cupparo. Nell’ultimo Consiglio regionale, lo ricordiamo, per mancanza del numero legale la maggioranza di centrodestra non ha potuto prendere atto delle dimissioni tanto di Cupparo quanto di Piro e procedere alla surroga. Cupparo al momento quindi risulta ancora essere un consigliere regionale, ammettendo «di non essere a conoscenza che lo Statuto prevedeva la necessità che il Consiglio accettasse le dimissioni», «ero convinto che per me il Consiglio regionale era solo un ricordo». Con il possibile rientro di Cupparo in Aula la maggioranza potrebbe non avere più grandi difficoltà di numeri e il salvagente lanciato da Italia Viva a Bardi, propri per approvare la surroga, potrebbe essere stato vano. Proprio su questo tema, alla domanda del giornalista, è lo stesso Cupparo a far sapere che «se serve a questo lo faccio con piacere anche per chi mi ha votato. E per rispetto dei colleghi consiglieri e del presidente Bardi». Il forzista infatti nelle prossime ore ha fatto sapere di voler interloquire non solo con i vertici del partito ma anche con lo stesso presidente Bardi. La sua presenza in Aula potrebbe essere infatti determinante per procedere all’accettazione delle dimissioni e della surroga anche dello stesso collega Piro che, al momento, è ancora agli arresti domiciliari. La scelta del Riesame, però, ha messo in moto altre dinamiche. Con l’annullamento di tutte le misure a Carico di Cupparo, Spera e Di Lascio, anche Piro e Leone sperano in un’attenuazione delle misure cautelari dopo le decisioni sugli altri indagati. Se dovessero essere annullate totalmente anche per loro Leone che non si è mai dimesso potrebbe risedere al suo Posto. Mentre Piro, come sembra circolare in queste voci, potrebbe decidere di ritirare le sue dimissioni da Consigliere e ritornare in Aula. La “geografia politica” ritornerebbe esattamente come prima dell’inchiesta. Con una maggioranza che può anche fare a meno dei due “dissidenti” leghisti Zullino e Vizziello. Per ora bisogna attendere, queste rimangono tutte ipotesi. Anche perché Cupparo fa ben comprendere che per un senso di responsabilità politica sarebbe ben disposto a rientrare nuovamente in Aula ma solo per un ultima volta. A quanto pare la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, non certo conclusasi con l’annullamento di ogni misura cautelare a suo carico, pare averlo profondamente segnato. Non a caso il forzista ammette che «questa esperienza mi ha toccato molto. Come uomo penso che dovrei restituire alla mia famiglia quello che gli ho tolto in questi tre anni». «Prima di prendere una decisione ho bisogno di riflettere bene sulla, però a caldo dico che non sono convinto di ritornare in Regione» chiosa il forzista. Dalla scelta di Cupparo è chiaro che dipende anche il nuovo assetto della politica regionale. Il suo rientro sicuramente costerebbe l’ambito banco ad Antonino Capuano che come primo dei non eletti (dopo la rinuncia di Gabriella Megale) era pronto a subentrargli già nella scorsa seduta. Oltre a questo però anche la stessa maggioranza potrebbe risentire del ritorno di Piro, Cupparo e Leone: sarebbero davvero pronti a risedersi serenamente in Consiglio sapendo che l’inchiesta a loro carico è partita proprio dalle loro attività politiche?

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