STELLANTIS, LE CONSIDERAZIONE DI GALELLA
L’assessore regionale alle Attività produttive: “Sicuro che il Governo tutelerà il settore Automotive”
Tra le emergenze assolute di cui il Governo Meloni dovrà immediatamente occuparsi c’è quella della produzione delle auto in Italia, un settore che è la spina dorsale di una fetta importante dell’economia del paese e soprattutto del sud. E quando si parla di automotive il pensiero corre immediatamente allo stabilimento Stellantis di Melfi il cui futuro è ad altissimo rischio. La situazione preoccupa ed è attenzionata dall’assessore regionale alle attività produttive Alessandro Galella. “Non bisogna più perdere tempo per mettere in campo misure urgenti” afferma.
È stata una lenta agonia. In un silenzio assordante nella zona industriale di Melfi si sono già persi oltre 2000 posti di lavoro tra l’azienda principale e l’indotto.
La coincidenza di diversi fattori, Covid, mancanza di micro chip e di materie prime, la nuova proprietà non italiana, scelte industriali calibrate su una produzione europea, hanno profondamente cambiato gli orizzonti dell’industria delle auto. Gli ammortizzatori sociali e i licenziamenti consenzienti in cambio di denaro, hanno tamponato la contingenza ma probabilmente hanno nascosto i veri problemi.
E poi ci sono le istituzioni che si ritrovano a vivere il dramma della Stellantis di Melfi senza un confronto profondo con i vertici dell’azienda europea.
La scelta di produrre quattro modelli di auto full electric di grandi dimensioni dal costo orientativo di oltre 50.000 euro e un presunto ulteriore nuovo modello, ci proiettano verso numeri di produzione nella migliore delle ipotesi non oltre le 180.000 auto, lontanissimi quindi dalla piena produzione di qualche hanno fa.
Questo porterà ad una perdita di migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Solo in Basilicata.
A tutto questo va affiancato il problema della competitività della zona industriale di Melfi con le altre zone di produzione italiane, ma soprattutto ai costi di produzione di altri paesi europei. Purtroppo i dati sembrano confermare costi di produzione più alti in Basilicata di qualsiasi altro stabilimento italiano.
Tutto questo ci mette di fronte alla necessità indissolubile di scelte e provvedimenti importanti, profondi, radicali, senza i quali non riusciremo a risolvere il problema.
Scelte che solo il Governo potrà mettere in campo se vuole decidere di tutelare la produzione di auto in Italia.
Scelte che incentivino la competitività italiana rispetto agli altri paesi europei.
Il Governo dovrà tenere ben presenti i costi sociali che deriverebbero da una lenta morte dell’industria dell’auto, che in particolare al sud e in Basilicata sarebbe incalcolabile.
“Sono certo che i nostri rappresentanti lucani si faranno portavoce in Parlamento dei tanti lavoratori che guardano con preoccupazione al futuro dell’automotive in Basilicata e in tutta Italia e non ho dubbi che Giorgia Meloni e i Ministri competenti saranno determinati nel tutelare ad ogni costo questo fondamentale settore di produzione industriale” conclude l’assessore Galella.