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POTENZA, FINITI I LAVORI DI VICO ASSISI

Conclusi in 20 giorni. Il dubbio: se non ci abitava il consigliere Dapoto sarebbero stati altrettanto celeri?

È notizia di queste ore che i lavori in vico Assisi, nel cuore del centro storico del capoluogo lucano – dopo anni di accesso interdetto – siano ufficialmente volti al termine, consentendone definitivamente l’accesso al transito pedonale.
A fare inizialmente clamore – mediatico e non – fu il fatto che azioni e prassi che dovrebbero essere di “ordinaria amministrazione” venissero accolti addirittura da proclami in pompa magna da parte della maggioranza: cosa che è accaduta, ad esempio, con tanto di post pubblicato sui profili social del primo cittadino di Potenza Mario Guarente che – a mo’ di réclame – ne annunciava l’avvio dei cantieri. Seguiti da altri post vetrina, anche a conclusione dei lavori di messa in sicurezza del vicolo.
Ma a metterla a fuoco meglio, la questione, a fare davvero scalpore potrebbe essere ben altra notizia. Buone o meno che appaiono le intenzioni, è stato avviato un intervento che giaceva nel dimenticatoio da anni, ripristinando in meno di venti giorni una zona su cui magari avrebbero avuto maggior urgenza ben altri lavori di recupero e messa in sicurezza anch’essi in sospeso da tempo in città.
Or dunque, il dubbio verrebbe da sé: se ad abitare in quel vicolo ci fosse stato un anonimo cittadino e non come pare uno dei consiglieri comunali di maggioranza nonché capogruppo di Forza Italia Fabio Dapoto – sarebbe mai riuscito a vedersi avviare e smantellare i cantieri in modo tanto spedito com’è che è stato. Oppure, si sarebbe proceduto con le solite tempistiche tutt’altro che celeri a cui questa Amministrazione ha abituato con la sua sottile “arte della procrastinazione”?

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