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MACCHIA SI RIMANGIA LA “PAROLA” E MANDA VIA SEBASTIANO SIVIGLIA

Il Potenza calcio non vive un buon momento. Un “cavallo di ritorno” per far risalire la corrente: Peppe Raffaele. Si attende soltanto l’ufficialità

Da oggi Sebastiano Siviglia non è più l’allenatore del Potenza calcio. Nove punti ottenuti in dieci giornate di campionato sono troppo pochi per la salvezza della squadra. Lo aveva annunciato sabato scorso il direttore sportivo Natino Varrà nel corso della conferenza stampa di fine gara allo “Iacovone” di Taranto, lo avevano fatto presagire alcune voci già all’indomani della gara contro la Turris. Soltanto la bella prestazione e la vittoria per due reti ad uno contro i “corallini” aveva riaperto la “valigia” già pronta per il tecnico calabrese ex Lazio. Alla fine, come spesso accade nel calcio quando il “vaso è colmo” qualcuno deve pagare le colpe. Il primo è sempre l’allenatore e poi via via chi si ritiene di aver commesso errori e di fatto scelte sbagliate. Anche a dispetto della “parola” data dal patron del club Donato Macchia il quale, all’indomani della ufficialità del tecnico aveva sostenuto che mai e poi mai avrebbe mandato via Siviglia da Potenza. Con l’esonero del neofita (perché mai aveva allenato tra i professionisti della C) tecnico Siviglia, nel Potenza della famiglia Macchia si apre un’attenta riflessione. Il patron del club Donato Macchia vuole tirare una linea e ripartire, tramite il suo direttore sportivo Natino Varrà, con la scelta di un tecnico, tra altro, tra una rosa ristrettissima di allenatori disoccupati. Insomma, il direttore sportivo ex Benevento dovrà scegliere, senza sbagliare il nuovo condottiero che dovrà adottare tutte le strategie necessarie per far risalire la “corrente” ad un Potenza in piena zona play out. Il nome che circola in queste ore è quello di un ex “cavallo di ritorno”. Si tratta del 47enne Giuseppe Raffaele che dall’ottobre 2018 al luglio del 2020 ha tenuto al guinzaglio il “leone rampante”. Conquistando in 77 gare due quarti posti, il primo anno dietro Catania, Catanzaro e Trapani; il secondo dietro Monopoli, Bari e Reggina. Disputando così per due anni di fila i play off. Poi, la partenza per Catania ed infine l’esperienza negativa avuta con la Viterbese. Certo, a quella data la squadra era stata costruita con elementi del calibro di Carlos Franca, di Dettori, di Antonello Giosa e di uno come Ramos Borges Emerson detto il “puma”. Oggi le cose sono decisamente diverse, sia dal punto di vista societario che di costruzione della squadra. Il direttore sportivo Varrà con la nuova proprietà hanno puntato molto su un mix di giovani e di giocatori di esperienza. Nonostante tutto i risultati si fanno attendere. Sei pareggi, tre sconfitte ed una sola vittoria è un tabellino di marcia insoddisfacente per la nuova proprietà del Potenza calcio: la famiglia Macchia che come è noto, oltre ad aver investito ingenti risorse per rendere più fruibile il catino del “Viviani” ha anche sborsato tantissimi soldi per ripianare i debiti della passata gestione Caiata e per programmare un campionato di assoluta tranquillità. Oltre al nome di Peppe Raffaele altri allenatori circolano in queste ore. Si tratta di Modesto, D’Agostino e dello stesso maestro Zeman. Come pure si parla del ritorno in panchina di Pasquale Arleo cercato ed invocato dalla intera tifoseria dopo il salvataggio dalla retrocessione dello scorso campionato. Ma restano soltanto nomi…

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