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BONUS GAS, ANCORA UN INTOPPO

Senza le liste via Verrastro non può procedere all’incrocio dei dati per la verifica dei requisiti richiesti. Soltanto 5 Comuni hanno inviato alla Regione l’elenco dei residenti: i restanti 126 no.

La Basilicata è alle prese con il bonus gas. Apibas sta lavorando per avviare le procedure per la raccolta delle autocertificazioni. I documenti potranno essere inviati attraverso il sito dell’azienda con l’ausilio dello Spid, l’identità pubblica digitale. Per il suo rilascio, la Regione oltre ad aver previsto l’apertura anche pomeridiana al pubblico a potenziato gli sportelli sul territorio. La Legge Regionale prevede, da ottobre 2022 fino al 2024, un rimborso della componente energia del gas fornito alle utenze domestiche dei residenti in Basilicata. L’utente dovrà quindi pagare solo i costi di trasporto, gestione del contatore e gli oneri di sistema, con risparmio stimato intorno al 50%. La Regione per poter erogare il contributo però ha bisogno di tre passaggi fondamentali. Il primo, composto dall’autocertificazione inviata dai singoli cittadini. Il secondo, rappresentato dai dati dei venditori su tutti i cittadini che ricevono il gas. Il terzo, dall’elenco dei comuni di ogni singolo residente. Il secondo e il terzo punto sono complementari tra di loro. Infatti, la Regione Basilicata è grazie all’elenco dei comuni che riesce a fare il match con autocertificazioni e dati venditori, per scoprire realmente chi è residente oppure no. Perchè per ricevere il bonus gas bisogna essere residenti. Non a caso chi è erede di un contratto intestato a un parente deceduto dovrà effettuare prima la voltura. Ad oggi però sembrerebbe che quella maretta iniziale tra Comuni e Regione partita con la famosa “autocertificazione” sul bonus gas a cui inizialmente dovevano farsi carico gli uffici comunali e poi la disapprovazione dello Spid, in realtà nonostante le riunioni con l’Anci continui. Da via Verrastro, per poter procedere, avrebbero infatti chiesto da tempo a tutti e 131 i Comuni lucani di inviare un elenco in formato Csv per avere i dati esatti di ogni singolo residente. Un file che serve necessariamente a comprendere a chi spetta il bonus e chi no. Ad oggi, sembrerebbe che su 131 comuni solamente in 5 abbiano inviato tale file, mentre dagli altri non sia pervenuta alcuna risposta. Una situazione che avrebbe spinto via Verrastro a preparare una lettera di sollecito ai primi cittadini da inviare entro oggi. Il tempo, almeno in questo caso, è prezioso perchè è vero che non c’è un termine per la presentazione delle autocertificazioni ma senza il sostegno dei Comuni diventa difficile poterlo attuare quanto prima.

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