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UN CONSIGLIO DA MINIMO SINDACALE

Il Gen chiude le consultazioni e chiede Assise domani solo per relazione politica e surroga consiglieri

Entro la fine di questa settimana il governatore Bardi vuole provare in tutti i modi a ristabilire l’equilibrio “numerico” (venuto meno a causa dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto la Regione Basilicata) del Consiglio regionale. Non a caso dopo aver concluso nella giornata di ieri i colloqui con le opposizioni, incontrando Cifarelli del Pd e Leggieri, Perrino e Carlucci del Movimento 5 Stelle, ha chiesto di convocare un Consiglio regionale per domani. Solo due i punti all’ordine del giorno: la comunicazione del presidente sulla tenuta politica della maggioranza e la surroga dei consiglieri dimissionari. Ad entrare saranno in forma effettiva il consigliere di Forza Italia Bellettieri al posto di Piro e sempre in quota azzurra Capuano al posto del dimissionario Cupparo. Per poter però far sì che il Consiglio avvenga Bardi ha provato a chiedere sostegno, almeno quello numerico, ai membri dell’opposizione. Come riportato già ieri su queste colonne, il governatore conscio di avere una maggioranza traballante sta tentando di fare leva sulla responsabilità dei consiglieri di opposizione per poter arrivare alla fine naturale del suo mandato. Al momento, però, le minoranze non hanno ancora sciolto la riserva sulla strategia politica da attuare. I consiglieri di opposizione dovrebbero nella giornata di oggi decidere se dare supporto al centrodestra almeno su alcuni aspetti ritenuti essenziali nel piano politico regionale oppure comportarsi da opposizione. Non è detto però che la strategia sia comune a tutti i partiti, le opposizioni potrebbero anche decidere di gestire il sostegno a Bardi autonomamente. Ma se anche il governatore riuscisse ad ottenere un appoggio da qualche membro dell’opposizione la sua sarebbe sempre una maggioranza borderline. Nessun consigliere del centrodestra si può permettere di assentarsi nelle Assise e si dovrebbe ricucire, ma in modo definito, lo strappo con i due “dissidenti” della Lega Zullino e Vizziello. Se dovesse presentarsi anche solo un minuscolo mal di pancia (come ne abbiamo visti diversi in questi anni) con l’assenza per la sospensione del meloniano Leone, Bardi non avrebbe scampo. Domani in Consiglio il presidente Bardi dovrà provare nella sua relazione non solo a richiamare l’etica e l’estetica della politica, che più volte nei suoi discorsi sono apparse, ma dovrà convincere che l’inchiesta giudiziaria se pur abbia fatto vacillare le fondamenta di questo governo regionale non riuscirà ad intaccare i punti fondamentali del programma e della stabilità politica del centrodestra.

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