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MATERA 2019 NON È STATA UNA PARENTESI MA IL VERO MOTORE DEL CAMBIAMENTO, CHE ORA DEVE CONTINUARE

A otto anni dalla proclamazione a Capitale Europea della Cultura Cifarelli (Pd) parte da quella spinta progettuale per rilanciare la Basilicata.

Otto anni fa Matera proclamata Capitale Europea della Cultura 2019. Otto anni. Tanti ne sono trascorsi da quel memorabile pomeriggio del 17 ottobre 2014 quando in una gremitissima Piazza San Giovanni, in collegamento dal ministero della cultura, Dario Franceschini proclamava Matera Capitale europea della cultura 2019. Vengono ancora i brividi ogni volta che si rivedono quelle immagini e si pensa a quel momento. Fu un momento altissimo per Matera e per la Basilicata. Uniti in un progetto politico importante che aveva già condizionato positivamente gli anni precedenti e che avrebbe segnato anche quelli successivi. Matera 2019 ha determinato un vero cambiamento e processi virtuosi, per Matera e per la Basilicata. Una piccola città del Sud Italia paradigma del riscatto economico e sociale. La dimostrazione che al Sud si può fare, che non esiste solo un Mezzogiorno piagnone. E’ giusto, dunque, a otto anni di distanza rivivere quei momenti non come fatto commemorativo, bensì per rilanciare il progetto. Credo sia incontestabile affermare che quella spinta progettuale, ideale, emotiva si sia fortemente affievolita e con essa la fiducia, potente motore del cambiamento. Dopo il 2019 la città e la regione hanno vissuto sulla rendita di quanto costruito fino a quel momento. In questo contesto, con tre anni di ritardo, la ripartenza della Fondazione Matera-Basilicata 2019, la sua nuova governance, rappresentano quel barlume di speranza che la cosiddetta legacy possa ritrovarsi. Alcuni mesi fa scrivevo che occorreva attribuire a questo strumento una nuova missione: partire dal censimento delle risorse progettuali disponibili e impostare, sulla base di un nuovo Dossier, la tessitura di un ciclo espansivo della città per la regione, orientato per intero verso le culture green e un modello urbano sostenibile animato dalla cultura, dalla ricerca e dall’indotto delle nuove tecnologie, capitalizzando valori e ambizioni che vengono dalla esperienza del 2019. Per un nuovo progetto che faccia mantenere l’elevato posizionamento internazionale della città e rilanci Matera e la Basilicata quale ponte tra l’Europa ed il Mediterraneo. Per queste ragioni, bene fa il PD di Matera ad organizzare un sit in proprio nella stessa piazza San Giovanni di otto anni fa. Occorre guardare avanti, ad una nuova consapevolezza da parte di tutti gli attori in campo politici, sociali e culturali per recuperare la fiducia in noi stessi. Matera 2019 non è stata una parentesi nella nostra storia millenaria, ma il motore del vero cambiamento che ha contribuito a cambiare il destino del Sud. Questa storia deve continuare.

Di Roberto Cifarelli

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