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IL GIOCHINO DEL SILENZIO DEL CENTRODESTRA

TACCO&SPILLO

Che davanti all’inchiesta della Procura di Potenza e ai gravi fatti contestati il centrodestra facesse il giochino del silenzio lo si era già capito, soprattutto per via di quel suo profilo ribassato d’etica pubblica con cui ha praticamente occupato ogni minima poltroncina dell’infinito sistema regionale, arrivando a saltellare sulle norme proprio in virtù della convenienza politica. Ora però che è stata data evidenza pubblica ai procedimenti giudiziari e ben oltre le responsabilità penali da accertare c’è da chiedersi, sopratutto davanti al quadro diffuso ed oltraggioso di degrado e malcostume istituzionale, cosa si voglia fare per evitare che la Basilicata  finisca per assomigliare sempre più ad una specie di Gomorra in salsa provinciale e su cui ormai il silenzio del centrodestra inizia a pesare quanto quello di una lingua pietrificata nel sillabare qualcosa di vivo e di nuovo. Così e solo per caso di specie politica, è davvero surreale il silenzio di Pasquale Pepe, paladino dell’antimafia e già senatore leghista come peraltro quello del governatore Vito Bardi che col suo cuore immacolato di generale è stato sempre pronto a moraleggiare sui peccati altrui e a fare lezioncine sul rattoppo felice dell’estetica con l’etica. Scrive Alda Merini: “Chi tace spaventa”.

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