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ARMENTO, BUSTE PAGA GOFIATE: SINDACO DENUNCIA, 3 INDAGATI

Sottratti dalle casse comunali oltre 90 mila euro.

Tre misure cautelari sono state eseguite, dalla Guardia di Finanza, nei confronti di tre dipendenti del Comune di Guardia Perticara che erano in servizio “a scavalco” al Comune di Armento. I tre sono indagati per peculato e falso nei confronti del Comune di Armento. Il Gip del Tribunale di Potenza ha applicato il divieto di dimora nei comuni di Guardia Perticara e Armento e sospensione dall’esercizio delle funzioni presso il Comune di Guardia Perticara per Carlo Rosario De Fina addetto dell’Ufficio Ragioneria, obbligo di dimora nel comune di Guardia Perticara e sospensione dall’esercizio delle funzioni presso il Comune di Guardia Perticara per Gianfranco Agostino Massaro dell’Ufficio Tecnico mentre per il funzionario amministrativo Salvatore Iannibelli è stato applicato solo il sequestro preventivo di tutte le disponibilità finanziarie e patrimoniali così come applicato anche a De Fina e Massaro. Secondo quanto emerso dalle indagini gli indagati in concorso tra loro, nell’arco di due anni, al fine di trarne profitto, prima omettendo di effettuare la timbratura all’ingresso e all’uscita che attestasse la loro presenza in servizio, poi mancando di predisporre i cedolini (buste paga) per la liquidazione degli stipendi che invece risultavano sostituiti redigendo mandati di pagamento di importo svariato e comunque superiore rispetto alle ore effettivamente prestate presso l’ente locale, De Fina si sarebbe attribuito rimborsi spese non dovuti e non autorizzati per trasferte mai attuate utilizzando indebitamente per l’emissione dei mandati di pagamento la firma elettronica del responsabile del servizio economico-finanziario. In tale modo secondo l’ipotesi accusatoria ritenuta dal Gip supportata da gravi indizi, gli indagati si sarebbero appropriati indebitamente di somme di denaro del Comune: 45mila euro circa De Fina, 38mila Massaro e 10 mila Iannibelli, con corrispondente danno per la Pubblica Amministrazione. A denunciare quanto stava accadendo è stato il sindaco di Armento che, dopo aver rilevato le numerose irregolarità contabili dei procedimenti di spesa dell’ente locale in favore dei tre indagati, aveva inviato segnalazione alla Procura della Repubblica di Potenza.

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