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PD, VITO SANTARSIERO CONTINUA A BATTERSI PER «UNA RICOSTRUZIONE E INNOVAZIONE DEL PARTITO»

Mentre tutti ne chiedono la testa l’ex consigliere regionale difende il segretario La Regina: «Basta scaricare le responsabilità sul crocifisso di turno. Serve unità»

Il risultato delle elezioni Politiche in casa dem pesa negativamente sull’operato del segretario regionale Raffaele La Regina. Il centrosinistra dalle urne ne è uscito profondamente sconfitto, non solo in termini percentuali ma anche numerici effettivi: il Pd ha conquistato un solo seggio su sette, peraltro a favore di un non lucano, Enzo Amendola. L’esito del voto però per molti è stata solo la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso e che nelle ultime ore ha spinto diversi big del partito a chiedere le dimissioni di La Regina. Oltre al voto, il segretario sarebbe sotto accuso anche sulla questione candidature, a partire dalla sua a discapito dei nomi indicati dalla direzione regionale (poi ritirata per i motivi ormai famosi) fino al mancato appoggio nei confronti di Marcello Pittella. Senza dimenticare la questione “alleanza” per la Provincia di Potenza con il Movimento 5 Stelle che in molti (nonostante l’esito favorevole) non hanno affatto gradito. Come accade dopo ogni tornata elettorale è tempo di bilanci e così anche il Pd lucano, oltre a quello nazionale, sta tirando le somme, se molti però in Raffaele La Regina vedono un capro espiatorio in tanti ne difendono l’operato. Su tutti Vito Santarsiero, ex presidente del Consiglio regionale, che ha lanciato una lancia a favore del segretario regionale: «Pd Come spesso accade dopo una qualsiasi sconfitta la diagnosi finisce con l’essere la più diffusa delle malattie. Pensare di trovare il filo conduttore di una storia liquidando quanto accaduto andando, semplicisticamente e in maniera interessata, a scaricare le responsabilità sul crocifisso di turno significa rinunciare a comprendere quanto accaduto. Le ultime elezioni hanno confermato la sensazione , già di tanti, che si è chiuso per il Pd lucano un ciclo storico ben definito e caratterizzato più dall’esercizio quotidiano del potere, dalla gestione del giorno per giorno, da calcoli e opportunità, piuttosto che da una vitale esigenza riformatrice e programmatica. In pochi anni si è consumato un percorso che ci chiama a parlare non più di continuità ma di una drammatica rottura con il passato e frattura con la società». «Il nuovo è sempre più necessario, il voto rappresenta esattamente il prezzo pagato in questa fase e se pensiamo che il tutto si possa risolvere in una semplice operazione di facciata sarebbe ancora peggio, siamo ad un limite oltre il quale è difficile credere nella nostra stessa durata -continua-. Non servono aggiornamenti o opere di manutenzione ordinaria, serve una seria azione di ricostruzione e di innovazione. I mutamenti avvenuti e gli errori commessi ci chiamano a rimuovere tutto ciò che fa di noi un ingombro e lavorare uniti per un partito moderno, efficiente, restituito ai suoi iscritti ed elettori. “È tempo di rinascita se riconosciamo i nostri errori”, ammoniva così uno storico segretario del partito da cui provengo. Tornare ad essere riferimento di una comunità , ad essere tra la gente e nelle piazze lo si potrà fare solo con una rinnovata classe dirigente perché dotata di entusiasmo , visioni e per se stessa credibile». Santarsiero infine invita tutti ad appoggiare il segretario regionale: «Con Raffaele La Regina, e tanti giovani con lui, si era appena avviato un percorso, in esso non si è creduto, purtroppo lo si è inquinato con i troppi compromessi richiesti e i troppi interessi in campo, ed oggi si tenta addirittura di annullarlo del tutto. Proviamo a camminare guardando più in alto, a dare senso alla unità in un momento difficile, ad essere insieme per sostenere e accompagnare Raffaele e queste nuove energie, metterle insieme, liberarle, per attrezzare il partito in modo nuovo e farne uno strumento capace di tornare ad essere protagonista e riferimento per il futuro della nostra regione in sintonia con la nostra tradizione e la nostra anima».

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