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MENSA, A SAN NICOLA LA PROTESTA DELLE MAMME: «COSTI TROPPO ELEVATI. TROVIAMO UN ACCORDO»

Nella scuola sede distaccata dell’Istituto Busciolano, i genitori chiedono una rimodulazione delle fasce Isee e la risoluzione del problema dei rifiuti abbandonati

I l costo del servizio della mensa scolastica di Potenza continua a creare polemiche tra le famiglie che, secondo l’attuale ripartizione delle fase Isee, non hanno diritto ad alcuna agevolazione. Si tratta di tutti quei nuclei familiari che dichiarano un’Isee superiore a 18 mila euro e per questo pagano la tariffa giornaliera della mensa per intero: 6,24 € al giorno a fronte di un servizio, a detta delle mamme, non all’altezza del prezzo pagato. Ieri mattina le mamme hanno deciso di manifestare il proprio dissenso con una protesta davanti all’ingresso della scuola di San Nicola, alla periferia della città capoluogo di regione. Il plesso è una sede distaccata dell’Istituto comprensivo Busciolano e ospita i bambini frequentanti la scuola dell’Infanzia, la scuola primaria e la sezione “Primavera”. «Quest’anno il costo della mensa è pari a 6 euro e 24 centesimi e senza riduzione per il secondo figlio. Agevolazione questa prevista negli anni scorsi. Il costo del singolo pasto è eccessivo. La somma, infatti, non comprende nemmeno la bottiglietta d’acqua che noi portiamo da casa e in alcuni casi la porzione di frutta inclusa nel pasto è la metà di quella che dovrebbe essere» afferma una delle mamme in presidio, Carmelina Pietrafesa. «Una situazione che mette in ginocchio le famiglie rientranti nella fascia di reddito media poiché chi supera la soglia di 18 mila euro non ha diritto ad alcuna agevolazione. Ma la scuola non è un servizio essenziale?? Eppure si sta arrivando addirittura a speculare anche su questo» dichiarano gli altri genitori. Più volte è stato chiesto un incontro al Dirigente Scolastico e al Comune di Potenza per poter trovare un accordo e rendere il servizio accessibile a tutti, ma questo non è stato possibile. Tra le richieste non accolte anche quella di sospendere il rientro pomeridiano e permettere ai bambini di pranzare a casa: «È stata negata anche la possibilità di uscire per la pausa pranzo e far rientro a scuola dopo aver mangiato a casa, cosa alquanto assurda poiché si sarebbe rispettato l’orario di uscita e rientro senza creare disservizio alcuno. Nonostante l’utenza scolastica sia sempre meno non si vuole venire incontro alle famiglie, molte delle quali preferiscono mandare i figli a scuola nei comuni limitrofi perchè i costi del servizio mensa e quelli del trasporto scolastico sono più sostenibili» continuano i genitori. A San Nicola gli studenti insieme alle loro famiglie hanno deciso di non usufruire del servizio mensa con la motivazione “Costo eccessivo”: «Il Comune e la scuola devono dare risposte; le gare d’appalto devono prevedere condizioni accessibili a tutti e la scuola è obbligata a prendere provvedimenti qualora non si dovesse trovare un accordo» continuano i genitori. La scuola di San Nicola però ha anche un altro problema: i rifiuti. Buste di spazzatura accatastate anche davanti l’ingresso: «Abbiamo anche il problema dei rifiuti collocati proprio davanti l’Istituto scolastico – afferma Carmelina Pietrafesa – Quando accompagniamo i nostri fi- gli a scuola assistiamo ad uno spettacolo indecoroso. I rifiuti sono sparsi dappertutto e ad oggi non abbiamo risposte dagli organi preposti nemmeno in merito a questa situazione».

Rosamaria Mollica

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