AttualitàBasilicataBlog

IL PARCO MURGIA È ORMAI LA VITTIMA DEI VANDALI DELL’ “INCIVILTÀ” RUPESTRE

Cronache ha evidenziato atti vandalici senza precedenti al sito Unesco della raccolta delle acque

Il “Parco storico archeologico naturale delle chiese rupestri”, prezioso patrimonio Unesco della città di Matera torna a far parlare di sé, ma purtroppo per ragioni poco edificanti. Gli ambientalisti e gli appassionati di archeologia, speravano di apprendere che finalmente è stata trovata una soluzione all’impasse nella gestione del Parco Murgia, ma purtroppo dopo il sopralluogo tecnico effettuato in questi giorni da Cronache, si è constatato che la situazione è ancora in pieno stallo. Un’attenta ispezione agli antichi siti Unesco della Murgia, e precisamente alle vasche di decantazione di epoca neolitica, poi ci ha consentito di documentare degli atti di vandalismo che hanno danneggiato gravemente la zona. Alcuni degli stessi blocchi di pietra che erano stati messi a protezione del sito di raccolta delle acque sono stati letteralmente fatti rotolare e alcuni spaccandosi hanno danneggiato le vasche. I vandali inoltre hanno anche spezzato la sbarra in ferro battuto che proteggeva le vasche. Ciò ha consentito loro di scardinare anche i supporti di ferro e con una forza che senz’altro ha richiesto premeditazione e organizzazione, hanno frantumato parte del sito neolitico. Un danno senza precedenti e perpetrato con efferata violenza. All’abbandono dell’area, come prevedibile, si è aggiunto dunque il degrado e il danneggiamento. Tutto ciò ha reso vani i faticosi lavori svolti dalla commissione comunale di “Salvaguardia della Murgia” finalizzati proprio a porre rimedio alle pecche dei precedenti lavori di recupero e soprattutto finalizzati a rendere fruibile il sito. La situazione dei sentieri del Parco non è migliore. Qui hanno agito senz’altro gli agenti atmosferici con smottamenti dovuti alle forti piogge estive, ma solo in parte perché anche qui hanno colpito i vandali. Questi ultimi hanno staccato dalla loro sede i blocchi e le “chianche” che facevano da scalinate nei tratti più ripido e insidiosi della Murgia. Difronte a tanta devastazione non sorprende che così tanti turisti continuino a cadere in quei tratti del parco e che alcuni di loro abbiano riportato seri danni. Il paradosso ulteriore è che l’area del Parco Murgia che è interdetta al traffico automobilistico, dovrebbe essere monitorata da sofisticate e costose video camere, ma probabilmente i vandali si saranno accorti che forse esse non sono funzionanti. E allora da più parti si è suggerito di tornare alle sicure e vecchie guardie forestali creando opportunità di lavoro per tanti giovani esperti di ambiente che invece sono senza occupazione. Bilancio drammatico dunque per il Parco Murgia che ancora una volta dopo le razzie dei “predatori” di affreschi degli anni ‘60 e i danni da “restauro invasivo” si trova ora in una nuova fase di degrado e abbandono.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti