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ANALISI DEL VOTO DI RAFFAELE LA REGINA GIOVANE SEGRETARIO REGIONALE PD BASILICATA

«Ora è il momento di rimettersi tranquillamente in cammino, forti di aver scardinato un sistema, di aver resistito e di aver ben seminato per raccogliere i frutti nel 2024»

#ègiustoinformare 


La destra ha vinto le elezioni e governerà il Paese.

È un dato inequivocabile, come quello di una astensione altissima, che ci consegna l’amarezza di una sconfitta che dovremo analizzare per poter ripartire.

Credo che ci sia la necessità di una reazione politica reale, specialmente da sinistra.

Ma adesso è il momento della riflessione.

Quello che si può dire con nettezza, con buona pace di Bardi, è che la destra lucana è la più scarsa d’Italia con il 36% al Senato ed il 38% alla Camera.

Fratelli d’Italia raggiunge il dato peggiore d’Italia alla Camera ed uno dei peggiori, il terzultimo, al Senato.

È il segno evidente che la maggioranza dei lucani è altrove e che questa legge elettorale è la peggiore di sempre.

Nella città di Potenza il PD è il secondo partito alle spalle del M5S, mettendosi alle spalle Fratelli d’Italia e la Lega Nord al tracollo, partiti che con Forza Italia governano la città capoluogo.

Molte analisi si possono fare su altri comuni governati dalle destre: Melfi, Avigliano o Montescaglioso per citarne alcune.

Se la destra in Basilicata è così bassa un motivo ci sarà e forse più d’uno: dal ruolo che da qualche mese sta svolgendo il PD, al pessimo lavoro di Bardi fino ad un certo trasversalismo con il centrismo che attinge voti persino dalla destra per sopperire ad una oggettiva debolezza, molto evidente per chi conosce la storia, la geografia e la matematica della scuola lucana.

Il PD in Basilicata è stato in grado di resistere a forze centrifughe e centripete che ne hanno provato a minarne l’agibilità, l’azione e il successo.

Basti pensare che rispetto al 2018 il PD ha subito diverse scissioni verso il centro e che ha svolto una campagna elettorale praticamente a costo zero.

Una resistenza messa in atto per ben due volte in un solo mese prima con la Provincia di Potenza e poi nelle elezioni politiche.

In Basilicata il PD ha saputo, per quanto attiene alle dinamiche del proprio territorio, costruire alleanze strategiche con uno sguardo lungo verso i prossimi impegni.

Rispetto alle politiche, l’elezione di Enzo Amendola rappresenta un grande successo di comunità e territorio.

Enzo ha saputo entrare fin da subito nel cuore dei nostri militanti e dei problemi che affliggono questa regione.

Una vera comunità di destino figlia di uno straordinario lavoro di squadra con tutte le forze alleate: Art1, PSI, Verdi, Più Europa, Impegno Civico e Volt.

Vito De Filippo ha svolto una campagna elettorale straordinaria, comune per comune, ed il rammarico e la delusione per la non elezione è forte.

A Vito mi lega un affetto umano prima che politico ed il lavoro che ha svolto in questi anni sono sicuro che verrà messo a disposizione di tutte e tutti per continuare guardare lontano.

Bisogna davvero ringraziare il coordinatore dei questa campagna elettorale Marco Zampino, i dirigenti tutti, i segretari e le segretarie di circolo, gli amministratori e le amministratrici, le militanti e i militanti, i tantissimi lucani che hanno creduto in noi.

Ora è il momento di rimettersi tranquillamente in cammino, forti di aver scardinato un sistema, di aver resistito e di aver ben seminato per raccogliere i frutti nel 2024.

IL COMMENTO A CALDO DI MARCO ZAMPINO 

«Mi sono convinto che anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio.

Alla fine di queste settimane turbolente, di una cosa mi sono convinto anche io. C’è sempre un tempo per mettersi all’opera come ci diceva Gramsci, e questo tempo è adesso.

Ho svolto la funzione di responsabile dei volontari della campagna elettorale del PD con spirito di servizio, come ho sempre fatto in questi anni. Con lealtà al mio partito. Come se candidato fossi io. L’ho fatto senza tirarmi indietro, con la responsabilità e l’entusiasmo di una generazione che mi è sempre stata vicino. Quella militante dei Giovani Democratici Basilicata che nonostante scottasse sulla sua pelle un disagio per quello che stava accadendo, non mi ha mai fatto mancare il supporto che serviva, anche quando lo sconforto prendeva il sopravvento. A loro va il mio primo grazie perché sono il futuro vero di questa Terra.

Un ringraziamento va ai candidati che hanno girato in lungo e in largo il territorio regionale. Per me, per le loro qualità umane e politiche che ho constatato in questo breve percorso, meritavano tutti di essere eletti. Perché oltre un nome ed un cognome ci sono vite, esperienze, relazioni che avrebbero arricchito non poco la classe dirigente del nostro Paese. Ad Enzo Amendola – l’unico ad avercela fatta, che ho avuto il piacere di affiancare – chiedo di non dimenticare la Basilicata ma so che non lo farà per il suo spessore morale, politico ed intellettuale.

Un grazie va poi a tutti i dirigenti del Partito Democratico Basilicata, ai suoi Segretari di circolo, agli amministratori che, nonostante le lacerazioni umane profonde, che hanno dovuto fronteggiare in queste ore hanno risposto presente. Nonostante gli orari talvolta scomodi e nonostante la rottura di legami personali che quello stesso partito che rappresentano, ha costretto a mettere in discussione.
La cosa più difficile ma più importante in Politica è avere il coraggio di scegliere. E loro lo hanno fatto senza tentennamenti. Nei loro volti ho trovato amore. Per la Politica e per la Basilicata. Di questo gliene sono grato.

C’è tutto da rigenerare. Riallacciare fili, legami, sentimenti. Costruire visioni che facciano riappassionare un popolo smarrito che è rimasto solo a difendere i nostri valori e i nostri ideali. Per questo mi impegnerò nei prossimi mesi.

Io ci sono, come ci sono tante ragazze e ragazzi che ancora ci credono. Politica è se diventa impegno collettivo e mai personale.

Grazie. Succede sempre quello che puó. L’importante è che si faccia quello che si deve.

P.s. Nel buio Caterina Cerroni è stata eletta nel suo Molise, portando noi Giovani Democratici in Parlamento. Una speranza per tutto il Sud, per quello che ha fatto e per quello che è»

IL COMMENTO A CALDO DI ANTONELLA MARINELLI 

«Ho letto il post del segretario regionale del mio partito Raffaele La Regina e voglio fare una riflessione.
Qualcuno dice che ho una visione sentimentale, a tratti romantica della politica, ed è così. Io sono una docente prima ancora che attivista e ai miei studenti dico sempre che nel momento in cui sapranno sentire forte il sentimento del “dovere” prima della pretesa dei “diritti“, e quando sentiranno di compiere piccole azioni non solo per se stessi ma per il bene dei loro compagni, sarà quello il momento in cui nasceranno come cittadini attivi e dunque “politici“.

In virtù di ciò dico al giovane segretario del PD regionale che non si può riprendere un cammino, tornare a lavorare e dire ai lucani che la destra lucana è debole.

Non ci sto all’idea del male minore, abbiamo perso.
Il post di La Regina prova a mettere la polvere sotto il tappeto ed è ingiusto nei confronti di quante e quanti hanno vissuto questa campagna elettorale facendo il casa per casa, strada per strada.
Sono stati commessi degli errori, il primo più importante, forse, contravvenendo a quanto deliberato dalla direzione regionale, è stato la candidatura dello stesso segretario e questo ha minato l’unità del PD lucano.

Abbiamo bisogno di ritrovare credibilità

Bisogna riprendere il cammino di rigenerazione che sarà in salita e che ha bisogno di essere guidato con autorevolezza.

Non dobbiamo cadere nella trappola del nuovismo tout court, non basta essere giovani, è importante saper praticare il giusto mezzo, cercare parole di equilibrio, esercitare la condivisione e applicarla nelle scelte partecipate.

È una bella sfida quella di riconoscere un vincitore e rimboccarsi le maniche dando dignità alla base per una fiera e dignitosa opposizione»

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