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L’AMENDOLA RESUSCITATO IN VISITA AL PANTHEON LUCANO

TACCO&SPILLO

C’era bisogno che Enzo Amendola fosse resuscitato per via di un accidente capitato a qualcun altro per sfilarsi dalla candidatura che gli aveva appioppato Enrico Letta mettendolo nel collegio di Napoli addirittura in terza fila, dopo il forestiere Franceschini e la parlamentare Valente. A vederlo in quei giorni pareva un Sebastiano crocifisso che s’aggirava nelle lande democratiche campane, già ipotecate dal suo compare d’anello Roberto Speranza per la fifa di non doversela più vedere con la sua Basilicata che facilmente gli avrebbe voltato le spalle, mostrando a tutt’Italia il giudizio di demerito e d’incapacità che è riuscito a raggiungere da ministro. Ora a resuscitare il povero Amendola in Basilicata ci hanno pensato bene gli alieni e Israele mettendo una volta per tutte fuori gioco il twittarolo dem Raffaele La Regina. Così per somigliare ad un vero lucano ed ingraziarsi più di qualcuno al paracadutato napoletano Amendola non è rimasto che fiondarsi al pantheon lucano, con la visita ad Antonio Luongo e Emilio Colombo che pure gli avrebbero rimproverato molte cose, a partire dall’orgoglio d’essere stati lucani votati da lucani, il che coi tempi che corrono non è certo poca cosa. Scrive Ascanio Celestini: “Ricordate i morti, ma ricordateli vivi”.

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