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«VOTARE NOI È VOTARE LA POLITICA RESPONSABILE, SENZA SLOGAN, CON MENO IDEOLOGIE E PIÙ IDEE»

Luca Braia, candidato all’Uninominale alla Camera per il Terzo Polo, a pochi giorni dal voto racconta la sua battaglia per la lucanità e non solo.

Schietto, passionale e anche un po sognatore. Luca Braia, capogruppo in Consiglio regionale di Italia Viva e candidato alla Camera all’Uninominale per il Terzo Polo, crede ancora in un futuro diverso non solo per la Basilicata ma anche per l’intero Mezzogiorno. Il divario Nord e Sud esiste è evidente, nasconderlo sarebbe un enorme bugia dalle gambe corte. Eppure Luca Braia intravede una luce. Dopo aver servito per tanti anni la sua regione ha voluto mettersi in gioco per una nuova avventura che ha l’obiettivo di portare le istanze dei lucani nei seggi nazionali. Lo ha fatto puntando su una nuova idea di politica «libera, lontana dai condizionamenti ideologici, e che ad ogni problema più che uno slogan social si proponga una soluzione sostenibile» credendo sin da subito che il Terzo Polo, la lista che unisce Italia Viva e Azione, era la casa giusta per lui. A pochissimi giorni dal voto racconta tutto questo e i punti salienti della sua campagna elettorale a Cronache Lucane.

Quale il futuro di questa alleanza elettorale Italia Viva – Azione voluta dai due leader Matteo Renzi e Carlo Calenda?

«Spero che il futuro sia, e presto, la vera creazione di un grande partito Europeo sul modello di Renew Europe. Un polo moderato liberale e riformista in grado di interpretare in chiave moderna ma anche coraggiosa e innovativa, le esigenze dell’Italia e dell’Europa. Una realtà che in queste elezioni si materializzerà, ne sono abbastanza convinto, in maniera importante in Italia e soprattutto in Basilicata».

A chi vi rivolgete come coalizione e quale è il vostro appello ai cittadini e alle cittadine lucane per questa campagna elettorale?

«L’appello a sostenere i candidati alla Camera e al Senato della lista Italia Viva-Azione è rivolto a tutti coloro che sono stanchi dei riti della politica, dei veti e delle contrapposizioni sterili. Per non parlare del non poterne realmente più delle vendette personali che si continuano a consumare. Ci rivolgiamo soprattutto a chi vuole fare politica liberamente, senza troppi condizionamenti ideologici, ma con la consapevolezza che a ogni problema più che slogan per raccogliere mi piace sui social, bisogna proporre una soluzione sostenibile. E questo metodo prevede un costante confronto con i cittadini e i corpi intermedi, che sono il vero asse portante della nostra società. Basta frasi e tweet, basta promesse impossibili, utili solo a ingannare le comunità, salvo poi illuderli e deluderli, come il gas gratis che gratis per tutte le famiglie lucane, cosa che realmente non sarà così. Dobbiamo organizzare una comunità di uomini e donne che possano generare una energia positiva e contagiosa, utile a coinvolgere. Speriamo soprattutto in giovani motivati e con la voglia di impegnarsi per la propria terra, cerchiamo di avvicinarli alla politica attiva, quella che si occupa dei problemi reali con serietà e responsabilità, ma anche con competenza e consapevolezza. Una nuova classe dirigente che studia i temi, che entra nel merito».

La costituzione italiana prevede oggi un Parlamento con una rappresentanza parlamentare territoriale parametrata al numero degli abitanti. L’ultima riforma ha ridotto i numeri da 13 a 7 parlamentari eleggibili per la Basilicata. Pensa che il principio sia stato rispettato?

«Assolutamente no. Tutti i partiti hanno praticamente voluto inserire nomi di candidature con provenienza extra regionale che nulla hanno a che fare con la nostra comunità lucana. Si assumono in pratica, davanti alla nostra gente tutta, una grandissima responsabilità: quella di lasciare la Basilicata senza rappresentanza parlamentare locale, nei 5 anni più difficili e importanti dal dopoguerra, quali quelli che verranno, dopo la pandemia da covid, la guerra russo-ucraina alle porte dell’Europa, la crisi. Invece, Fratelli D’Italia, Lega, Forza Italia ma anche i paladini del centro sinistra del Pd e infine il Movimento 5Stelle, hanno piazzato a capolista sia alla Camera che al Senato, al maggioritario come al proporzionale uomini e donne che dal 26 settembre torneranno a vivere a casa loro, avendo residenza dal Lazio al Veneto, dalla Campania alla Puglia, fino alla Lombardia. Spero vivamente, allora, che i sondaggi vengano stravolti, che l’orgoglio abbia un sussulto contro lo scippo dei nostri seggi e che gli eletti, tutti e sette, sia- no lucani. Se i cittadini sceglieranno Italia Viva-Azione devono sapere che la lista è composta per il 100% da lucani e lucane e votando noi a Camera e Senato l’obiettivo sarà certamente raggiunto».

Consigliere Braia, lei parla del principio della rappresentanza regionale violato e di quella territoriale delle due province di Matera e Potenza che devono sempre avere eguali opportunità.

«Questo tema merita una riflessione profonda per il bene dell’unità regionale, valore fondamentale da difendere sempre con responsabilità e consapevolezza, in ogni ruolo istituzionale e di rappresentanza che ci troviamo a svolgere. Italia Viva–Azione sono due partiti che hanno assunto al loro interno un impegno inderogabile: quello di valorizzare sempre e in ogni modo le città capoluogo e le due province di Matera e Potenza. Sono i due polmoni della nostra regione, ogni azione deve vedere uno equo trattamento territoriale sia nelle politiche che nelle rappresentanze politico istituzionali. Per me, da materano prima ancora che lucano, diventerà un elemento dirimente proprio per l’appartenenza. Matera e la provincia, anche se poco garantite e considerate nelle candidature, saranno come sempre determinanti con il loro apporto in queste elezioni politiche. Non v’è dubbio che saranno poi certamente protagoniste nei prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle prossime elezioni regionali. L’esito nazionale, per la Basilicata avrà riverberi forti, per il futuro, per la politica, per la rappresentanza, per quanto i cittadini e le cittadine desiderano, esprimendo un voto, per la loro e nostra terra».

La Basilicata riuscirà ad invertire la rotta? Che ruolo giocherà nel futuro Italiano?

«Gli ultimi 4 anni di governo di centro destra hanno spento la luce sulla nostra terra, smorzato gli entusiasmi di ripresa della nostra comunità abbassando tutti gli indicatori, dall’occupazione all’export, dal Pil al calo demografico a record negativi. Occorre tornare presto a illuminarla, rilanciando un’idea di Basilicata che può essere realizzata da un governo regionale determinato nelle azioni, forte e autorevole nelle relazioni con le altre regioni del Mezzogiorno e con il governo nazionale. Noi di Italia Viva-Azione vogliamo fare del Mezzogiorno l’Hub energetico italiano. La Basilicata in questo scenario deve assumere, sulle rinnovabili, un ruolo centrale in Europa, sfruttando la transizione energetica per decollare con sviluppo, occupazione, impresa. Costruendo un modello unico di vivibilità sostenibile, che tutti dovrebbero poi venire a studiare, guardare, osservare e replicare. Sole, vento, biomasse vegetali, biomasse agricole, idrogeno: questo il futuro, mentre petrolio e gas devono rimanere solo presente. Le comunità energetiche il modello. In cambio, la garanzia dello Stato per investimenti in infrastrutture, per il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti, a partire dai grandi player come Stellantis, nuove imprese come quelle che dovranno far parte delle filiere di produzione delle rinnovabili stesse. Bisogna raggiungere tutti i livelli essenziali minimi per la nostra comunità (asili nido, sanità, assistenza, trasporti, servizi della pubblica amministrazione e digitalizzazione). Questo il presupposto per ogni strategia politicamente valida, prima di avviare qualsiasi ragionamento sull’autonomia e poi trattamento fiscale di vantaggio strutturato per la nostra terra a partire dalle ZES. Agricoltura Ambiente e Turismo, space economy i settori su cui tornare a investire, programmare e scommettere su ciò che c’era e che questo go- verno regionale ha palesemente dimenticato».

Un pensiero finale, un auspicio e una previsione per queste elezioni.

«Sento tanto entusiasmo intorno al nostro terzo polo, la ritrovata piazza piena di Marcello a Lauria, le sale piene di Potenza e Matera e l’affetto e la stima attorno a Mario e a me, alla presenza dei candidati e delle candidate della lista lo dimostrano. Credo che i cittadini e le cittadine italiane e lucane abbiamo compreso oramai che solo votando Italia Viva-Azione voteranno la serietà, l’impegno, la sostenibilità delle proposte. Votare noi è votare la politica responsabile, senza slogan, con meno ideologie e più idee. Se raggiungeremo il 10% nazionale, credo che la destra della Meloni non avrà la maggioranza assoluta. Un governo Draghi o di simile profilo deve poter guidare la nazione in questa fase complessa, nel periodo post pandemico e con una guerra in atto ai confini dell’Europa. Sono schizzati i costi dell’energia mettendo a rischio famiglie e imprese. Su queste ultime la Basilicata è colpevolmente assente, a partire da quelle agricole ed energivore, totalmente abbandonate, rispetto a cui chiediamo di utilizzare la quota di gas gratuito ancora disponibile e immediatamente per affrontare l’emergenza. Se con Italia Viva e Azione in Basilicata si supera la media nazionale, allora insieme alla società civile e con amministratori liberi e coraggiosi metteremo in campo una sfida storica per la nostra terra. Avremo messo le basi per costruire un’alternativa moderata a questo governo regionale di centrodestra. Una alternativa liberal democratica e riformista, che punta sull’unità della regione, sulla valorizzazione delle vocazioni delle città di Matera e Potenza e delle due province, con le rispettive aree interne. Sono polmoni che devono tornare a pompare ossigeno e generare energia positiva, garantendo equilibrio nelle politiche e nelle loro rappresentanze oltre che in quelle istituzionali, sempre e comunque».

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