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SE I CICALA SPACCANO PURE FDI

La costante dei voltagabbana: dividono. Mentre infatti Quarto ne frena l’ingresso, Lollobrigida gli spalanca le porte. Pittelliani della prima ora, poi popolari, dopo con la Lega e oggi con Giorgia

Rispetto ai rumors su Cicala e al comunicato stampa di Quarto, ci pensa direttamente Lollobrigida a definire la situazione. Con il comunicato stampa con il quale ringrazia Cicala per il sostegno offerto, l’uomo forte di Fdi taglia il nodo gordiano e da il benvenuto ai fratelli Cicala nel Partito. Lollobrigida, come tutti sanno, non è uomo che si muove facilmente o fa dichiarazioni semplici, se parla c’è un motivo e, se si muove per accogliere a braccia aperte il sindaco di un Paese di poche anime lo fa per dare un segnale politico chiaro che riguarda anche il Consiglio Regionale e il Partito. Fratelli d’Italia punta ad essere maggioritario già in questa maggioranza consiliare e si prepara a raccogliere risultati elettorali che potrebbero definire che la sola Fdi in Basilicata può competere alla pari con Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, relegando gli alleati ad una posizione di subalternità. L’obiettivo chiaro è quello di essere il dominus della politica regionale. Se le urne dovessero confermare i sondaggi, in Basilicata la somma di Forza Italia e Lega non arriverebbe ai voti di Fratelli d’Italia. Una differenza marcata che non può non avere immediati riverberi negli equilibri politici territoriali. Se il segretario regionale di Fdi Quarto si era affrettato a dire che non si possono utilizzare le elezioni politiche per altri scopi, leggendo tra le righe del comunicato di Lollobrigida si intuisce che il segnale è opposto. Fratelli d’Italia dopo le elezioni politiche è intenzionata a far sentire il suo peso elettorale anche in Regione, per farlo ha bisogno subito di avere un numero di Consiglieri Regionali tali da determinare le decisioni del Presidente, costringerlo a rivedere i patti o accettare la fine anticipata della legislatura. Un partito che fosse quotato oltre il 20% ma che ha un peso consiliare dato dal risultato delle elezione regionali di quattro anni fa è incompatibile con la politica. I numeri elettorali sono determinanti e il Generale sarà costretto a prendere atto della situazione. Non è un segreto per nessuno che dalle parti di Via della Scrofa non siano state digerite molte decisioni di Bardi e che il Partito della destra italiana non ha alcuna intenzione di passarci sopra e metterla in cavalleria.

LA POLITICA NON SI FERMA MAI

Chi crede che ciò che è accaduto in questo mese non abbia riverberi nella politica regionale non conosce le regole della politica in cui alla fine di una battaglia si pongono le basi per iniziarne un’altra. Dalla settimana prossima nulla sarà più come prima. Fratelli d’Italia primo Partito del centrodestra e della maggioranza ha, di fatto, in Aldo Mattia l’uomo forte che, per peso e qualità politica, è in grado dismuovere le acque. Lega e Forza Italia vedranno sparire la propria rappresentanza parlamentare e il partito di Salvini vedrà anche quasi azzerare la sua rappresentanza in Consiglio Regionale. Zullino e Vizziello hanno apertamente sostenuto Pittella e Polese e vanno verso Azione. Siamo pronti a scommettere che dopo le elezioni politiche molte altre trasmigrazioni ci saranno verso Fdi, nulla potrà più rimanere come prima. Praticamente il 26 settembre non soltanto cambieranno gli equilibri tra maggioranza e opposizione ma anche quelli interni alla maggioranza.

LOLLOBRIGIDA A POTENZA CON PRANDINI

Stamattina Lollobrigida è a Potenza con Prandini ad incoronare Aldo Mattia come uomo forte e possibile uomo di governo di Fdi. Il tutto avverrà nella sala che vide i fasti di Colombo e della Dc e poi del Partito Regione che oggi annaspa in coda ai sondaggi. È con questo scenario che la politica regionale dovrà fare i conti, con una coalizione che ormai deve camminare intorno a Fratelli d’Italia, partito in grado di attrarre tutta la classe dirigente di centrodestra e quasi tutto il suo elettorato e che avrebbe tutto l’interesse a votare le regionali durante la Luna di Miele con gli elettori, ovvero nei primi sei/sette mesi di Governo, periodo nel quale il consenso verso il vincitore salirà verticalmente.

LA LEGA DEL COMPROMESSO

Di tutt’altro segno, del resto, lo scenario in casa Lega. Quello che era il Primo Partito della coalizione, non soltanto dovrà misurarsi con la probabile scomparsa della rappresentanza parlamentare e con un consenso dimezzato rispetto alle elezioni politiche, non soltanto dovrà misurarsi con la fine dell’egemonia nella maggioranza ma dovrà fare i conti anche con la seduzione che Pittella esercita sui suoi uomini chiave. Antonio Cappiello, infatti, ha dichiarato apertamente il suo sostegno a Pittella, Vizziello e Zullino stanno apertamente sostenendo il guerriero di Lauria, in tanti stanno facendo il gioco proposto da Rocco Fuina. Se già alle passate elezioni politiche proprio Cappiello denunciò che la differenza di voti tra Camera e Senato (che determinò la non elezione del fondatore lucano della Lega) fosse il risultato di accordi trasversali fatti da Pepe, oggi questa trasversalita’ si palesa in modo chiaro. Ad oggi non è arrivata nessuna reprimenda formale dei vertici leghisti né di Pepe contro Fuina. Un atteggia- mento questo che lascia immaginare almeno la tacita accettazione dell’inciucio.

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