REGIONE
Cambia governo e metodi di campagna.
Nella vicina Puglia, Michele Emiliano è sceso pancia a terra in campagna elettorale, promette che la Puglia sarà la “Stalingrado d’Italia”, minaccia gli avversari politici e invita esplicitamente al voto verso il Pd e i Cinque Stelle per ricostruire l’arco antifascista. D’altro canto Vincenzo De Luca, dalla Campania è direttamente in campo a sostegno del Partito Democratico girando tutto il territorio nazionale, senza avere paura di sconfinare nella vicina Basilicata. Il governatore della Calabria, Occhiuto, è impegnato nella campagna elettorale del fratello, candidato per Forza Italia. Il Presidente della Regione Sicilia, Musumeci, è direttamente candidato nelle liste di Fratelli d’Italia. Ha scelto l’Abruzzo di Marsilio la Meloni per candidare sé stessa e il presidente di Gioventù Nazionale Roscani.
IN BASILICATA IL CENTRODESTRA GOVERNA ANCORA?
Il grande assente in questa campagna elettorale è il governo regionale e con lui tutta la sua Giunta e la sua maggioranza. Bardi è presente, ma molto impegnato solo sul livello istituzionale. Molto spesso infatti ha accompagnato, non solo e tanto quale candidata di Forza Italia, la Casellati, che riveste il ruolo di seconda carica dello Stato. Non è un caso che l’abbia accompagnata anche nella recente gradita visita presso la redazione di Cronache. Vivace nella fase preelettorale tanto da far pensare a qualcuno che evidentemente si sbagliava ad una sua candidatura, si è al momento un po’ defilato in questa iniziale seconda fase della campagna elettorale. Ma dal suo entourage, specie l’attivissimo Piro, giurano che sarà in campo per il rush finale Pure gli assessori, escludendo la Merra che è candidata direttamente alla Camera, gli altri sono assenti o quasi. Galella e Latronico, a cui va dato atto che dopo il nostro articolo hanno mostrato un certo ritrovato attivismo, si sono però al momento limitati a presenziare, senza organizzare, come si faceva una volta, niente di proprio. Cupparo si è visto solo nel selfie a Palazzo Madama insieme a Taddei e Viceconte, Fanelli ha partecipato soltanto al comizio di Pepe a Tolve e all’apertura del Comitato elettorale potentino. Un po’ poco per chi oggi dovrebbe dare una spinta decisiva nella campagna elettorale. Da assessori espressione politica del centrodestra ci si aspetterebbe una presenza costante, una guerra quasi esistenziale sul territorio, un pullulare di iniziative a sostegno dei candidati. Invece niente, convitati di pietra restano immobili, impassibili, non coinvolgenti e non coinvolti quasi che il loro sia un ruolo meramente burocratico.
LA MAGGIORANZA NON SI VEDE
In Fratelli d’Italia, tranne Coviello che è candidato, non brillano per presenze né il segretario regionale Piergiorgio Quarto, nè Rocco Leone, questo che si è visto soltanto a Policoro, quasi come se fosse un consigliere comunale e non l’espressione del Partito della Meloni in Consiglio regionale. La Lega è ridotta a brandelli, Cariello candidato gira come una trottola accanto a Pepe, Cicala sembra schierato a sostegno di Pittella così come Vizziello, mentre resta ancora nell’ombra Zullino diviso tra l’antico amore politico per la Merra e la voglia di trovare nuove sponde. Forza Italia, escludendo il candidato attivissimo Piro che giura di essere tra gli eleggibili, segue il resto della pattuglia nell’immobilismo. Anche Bellettieri, che, però, parrebbe essere in procinto, lo verificheremo, di organizzare un grande evento Potenza per contare il proprio impegno. Baldassarre non sa a che Santo votarsi e che Partito votare e si gode la nomina di Ramunno all’Arpab come premio fedeltà al governatore e prezzo del tradimento a FdI. La Sileo indipendente resta ferma. Nella storia della politica un distacco così evidente tra i partiti e i rappresentanti istituzionali non si era mai visto.
LA CITTÀ DI POTENZA
La musica non cambia se si volge lo sguardo verso la città di Potenza. Guarente non è pervenuto se non in modo quasi marginale a sostegno della Lega. Come lui tutti gli amministratori comunali di area non hanno organizzato qualcosa a Potenza, al massimo presenziano alle iniziative di Partito, lo stesso si può dire degli assessori di Forza Italia e della Lega, escludendo la Polese candidata. Fratelli d’Italia è alle prese con la “rogna” di Rocco Quaratino, il quale entrato in Consiglio per la nomina dei nuovi assessori, giurò fedeltà al partito, salvo oggi aver già strappato la tessera per andare in un altro partito. Cambio di casacca che è stato praticamente una costante di questo centro destra al governo, tanto comunale quanto regionale,
I FASTI DEL PARTITO REGIONE
Sembrano lontani i tempi dei fasti del “Partito Regione” quando, al solo scoccare dell’inizio della campagna elettorale, tutta la struttura di governo si muoveva come un sol uomo a sostegno dei candidati del centro-sinistra. Era un brulicare di assessori, sindaci, direttori generali arruolati in prima fila nella battaglia elettorale, a dimostrare la capacità di mobilitazione in una gara al rialzo del consenso e del territorio. Nessuno pretende che questa nuova governance, anche perché proprio in discontinuità, abbia la forza politica che De Filippo e Pittella hanno avuto quando, da governatori sono stati impegnati nella campagna elettorale per i rispettivi partiti, ma questa apatia non era nemmeno immaginabile.